Silvio Berlusconi segue il risultato delle amministrative da Arcore, ma la sua attenzione è rivolta anche alle prossime mosse del governo di larghe intese. Al Cavaliere le parole del segretario Pd, Guglielmo Epifani, riguardo l’Iva, non sono piaciute e così il leader del PdL è tornato a mettere in discussione il governissimo. Imu e Iva non sono alternative, sottolinea il Cav, ma anzi vanno a braccetto. Bisogna cancellare la tassa sulla prima casa ed evitare l’aumento dell’Iva previsto nelle prossime settimane.
A Palazzo Grazioli, quartier generale del Berlusca a Roma, avvertono: “Epifani farebbe bene a non abbandonare la strada maestra in direzione di sentieri impervi e pericolosi per la stessa stabilita’ del governo Letta e vanno in questa direzione le esternazioni tv con le quali mette in contrapposizione l’abolizione dell’Imu sulla prima casa e la cancellazione del previsto aumento dell’Iva”. Per via dell’Umiltà i due provvedimenti non sono invece alternativi, ma entrambi necessari ed importanti. Cancellare l’Imu vuol dire abolire “una legge odiosa e ingiusta”, e aumentare l’Iva vorrebbe dire “un ulteriore colpo letale proprio ai consumi interni”, visto che gli italiani sono già senza un centesimo in tasca a causa della crisi e del lavoro che non c’è. Colpirli con un aumento sull’Iva sarebbe da folli. Questo il ragionamento del PdL.
Ecco che il leader azzurro torna dunque a dettare la linea: rilancio dell’economia, via Imu, no all’aumento dell’Iva, niente tasse per chi assume giovani. I messaggi che arrivano dal PdL in direzione Pd sono chiari: c’è da augurarsi che Epifani lo abbia capito, ne va della tenuta del governo. E del bene del Paese.
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