Si è concluso poco fra l’incontro fra Silvio Berlusconi e Pier Luigi Bersani. Incontro che, secondo quanto si apprende, si sarebbe svolto in una delle sale della Camera dei Deputati. Al termine del faccia a faccia, il Cavaliere – lasciando Montecitorio piuttosto scuro in volto – ai giornalisti ha annunciato: “Ci sara’ un comunicato da entrambe le parti".
All’incontro fra il segretario nazionale del Pd e il leader del centrodestra c’erano anche Angelino Alfano, segretario PdL, ed Enrico Letta, vicesegretario del Pd. Una riunione durata un’ora e un quarto. Secondo le prime voci, scrive il giornalista Enrico Mentana su Twitter, l’incontro “non è andato affatto bene”. Ma ci pensa Letta in persona a smentire il direttore del Tg di La7: “L’incontro con Silvio Berlusconi è stato positivo”, dichiara, “ma è solo un inizio”. Parlando al largo del Nazareno, Letta spiega: “In questo momento di grande divisione sentiamo il dovere di trovare un nome condiviso per eleggere il presidente della Repubblica per dare un segno di forte coesione con il Paese". E poi precisa: “Bisogna tentarle tutte perche’ il presidente della Repubblica sia eletto con un largo consenso". “E’ stato un incontro utile per chiarirci sui criteri con i quali individuare insieme una rosa di personalità” per il Quirinale. “E’ un passo che va nella direzione dell’elezione del presidente della Repubblica con largo consenso. Ci sembra che il Pdl sia su questa strada". "Sarebbe molo bello se si arrivasse al nome gia’ il 18 aprile, cioe’ il primo giorno di votazioni", aggiunge Letta, spiegando che con il partito guidato da Berlusconi e Alfano ci saranno altri incontri. Il Pd incontrerà anche la Lega e il Movimento 5 Stelle, incontri che serviranno tutti per fare il punto su un "metodo condiviso" per l’elezione del Capo dello Stato.
Angelino Alfano in una nota dichiara: "Il presidente Silvio Berlusconi ha ribadito la propria disponibilità a fare ció che è utile all’Italia a difesa del consenso ricevuto e della fiducia che milioni di italiani anche questa volta gli hanno accordato".
Intanto Umberto Bossi, interpellato dai cronisti a Montecitorio, commenta lo stallo politico venutosi a creare dopo il voto: “Se fossi in Berlusconi – dichiara il Senatur – darei i voti per il governo a Bersani, tanto in pochi mesi va a schiantarsi, e poi vinco. Se fosse furbo dall’incontro con Bersani uscirebbe qualcosa".
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