A che punto è la crisi di governo? “La palla e’ nel campo del presidente del Consiglio” – dice Matteo Renzi a Tg2 Post – “Ha detto che vuole sfidarci in Senato: noi lo aspettiamo li’. Noi siamo diversi dagli altri, non ci interessano poltrone e sgabelli”. E ancora: “Se il presidente del Consiglio vuole venire in Parlamento ci siamo, pronti a discutere”.
A proposito della bozza del Recovery Plan: “Voglio vedere le carte, su 130 pagine cosa e’ stato accolto delle nostre proposte”. “Noi domani presentiamo un documento scritto: il Mes si’ o no? Il premier ancora non ci ha risposto. I parlamentari Iv hanno scritto a Gualtieri e attendono risposta. Il Pd ci ha chiesto una nota e l’abbiamo fatta”.
“Il recovery plan è una finestra che si apre ora e poi si chiude per 30 anni”, sottolinea il leader di Italia Viva. “Discutiamo tutti, anche le forze di minoranza, le associazioni, i sindacati, i sindaci. Oggi è arrivato il testo nuovo, dopo che un mese fa avevano tentato di approvarlo di nascosto. Quali sono le nostre richieste? Più soldi per la sanità, questo vuol dire prendere il Mes. Così avremo un vaccino in più, dunque una vita salvata in più. Mettere più soldi sulla cultura, il turismo, i giovani”.
“Questa non è una discussione da irresponsabili, non sarò mai complice di sperpero di denari pubblici, se così fosse me ne vado all’opposizione – aggiunge -. Siccome non sono particolarmente appassionato ai formalismi delle riunioni, quando ci mandano un testo noi di Iv mettiamo per iscritto le nostre valutazioni: mi spiegate perché non mettiamo 36 miliardi sulla sanità? – sottolinea -. Non vogliamo i navigator, i sussidi, l’assistenzialismo, ma soldi per i lavoratori”.
Poi Renzi si rivolge direttamente al premier: “Conte, se le nostre idee ti fanno schifo amici come prima. Uno puo’ essere paziente quanto vuole ma se uno dice di no, amici come prima, andate da altri. Ma non dite che siamo noi gli irresponsabili”.
Si va verso elezioni anticipate? Se Conte in Aula “non ha i numeri, c’e’ un altro governo, non le elezioni”, assicura Renzi. Verrebbe da chiedersi come fa ad esserne così convinto, visto che una volta aperta una crisi al buio nulla sarebbe escluso. Neppure il voto.
“In Italia Viva nessuno e’ pronto a saltare il fosso. Se Conte ha i numeri in Parlamento vada avanti”. “Se non sono d’accordo con cio’ che proponiamo sto meglio all’opposizione che al governo. Se non ci vogliono stiamo all’opposizione”.
Renzi non molla neppure sulla delega ai Servizi segreti: “Assurdo che il presidente del Consiglio non voglia cederla, come hanno fatto tutti i suoi predecessori”, ma “per rispetto agli agenti che rischiano la vita ogni giorno e che agiscono sotto copertura o quando c’e’ da pagare un riscatto o da difendere le istituzioni, non ne parlero’ piu’. Da qualche mese i Servizi sono oggetto di una polemica assurda, sono sconvolto”.
“Quando scade la mia sopportazione? Non sono uno yogurt, ma sono d’accordo sul fatto che bisogna sbrigarsi a portare il Recovery plan in Consiglio dei ministri”.