Si allungano, presumibilmente, i tempi per la formazione del possibile governo. Poco fa il premier incaricato Giuseppe Conte ha incontrato al Quirinale il presidente della Repubblica Sergio Napolitano dopo le consultazioni. Resta il nodo che riguarda Paolo Savona, indicato come ministro dell’Economia dal M5S e Lega. Ma sul suo ruolo si sta consumando uno scontro, il nodo non è sciolto.
Fonti leghiste fanno sapere che questa sera non ci saranno sviluppi in merito allo scioglimento della riserva da parte del presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte e confermano che resta quello legato alla casella del ministero dell’Economia e alla figura di Paolo Savona, economista critico nei confronti dell’Europa e della moneta unica, il nodo da sciogliere.
Nel lungo colloquio informale svoltosi al Quirinale nello studio del Capo dello Stato, Conte si è confrontato con Mattarella sulla squadra di governo. Nel confronto con Di Maio e Salvini, il presidente del Consiglio incaricato ha introdotto l’esigenza di una visione complessiva dell’azione del Governo che sta per nascere. Un parto cesareo, piu’ che l’epilogo di un travaglio naturale. Pur se ancorata al contratto-programma dell’alleanza fra grillini e leghisti, la visione complessiva del presidente del Consiglio incaricato si starebbe naturalmente sintonizzando sui cardini costituzionali del Quirinale.
Secondo alcuni osservatori, molti indizi lasciano pensare che per Giuseppe Conte si stia profilando una prospettiva alla Macron. Iniziata da Salvini e Di Maio in modo unilaterale, la composizione del mosaico dei ministeri e’ stata ora delegata e sottoposta a Conte. Che ha cosi’ potuto avviare la ricomposizione delle tensioni, trapelate ieri dal Quirinale, per quella che e’ stata definita l’inammissibilita’ di diktat nei confronti del Presidente del Consiglio e del presidente della Repubblica nell’esercizio delle funzioni che la Costituzione attribuisce loro.
Restano aperti diversi nodi, tra qui quello che riguarda gli Esteri, contesi fra l’ambasciatore Pasquale Salzano, Giampiero Massolo ed Enzo Moavero Milanesi. Incerta anche l’assegnazione delle Infrastutture a Stefano Candiani e della Difesa a Elisabetta Trenta.
DI MAIO, “TOTALE SINTONIA E COMPATTEZZA”
“C’e’ una totale sintonia e stiamo lavorando con abbastanza velocita’ per assicurare il governo del cambiamento il prima possibile“. Lo ha detto il capo politico del M5S, Luigi Di Maio, parlando con i giornalisti fuori da Montecitorio, dopo l’incontro con il premier incaricato Giuseppe Conte e il leader della Lega Matteo Salvini. A una domanda su Paolo Savona possibile ministro dell’Economia, Di Maio ha sottolineato: “Non voglio parlare di nomi perche’ questa e’ una prerogativa del presidente Conte e del presidente Mattarella, ma c’e’ molta compattezza, siamo molto compatti nel lavoro che stiamo portando avanti e ci capiamo al volo”.
MARTINA, “FORZATURE INACCETTABILI”
“Da parte di Lega e 5 Stelle sono venute “in particolare ieri forzature inaccettabili verso le prerogative del capo dello stato e del presidente del Consiglio”. Lo ha detto il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, al suo arrivo a Milano alla presentazione di uno studio sui riders. A proposito dell’ipotesi di Paolo Savona come ministro all’Economia Martina ha tagliato corto: “Giudicheremo quando finira’ questa pantomima sui nomi, sui cognomi e sui diktat”, ha osservato.
RUMORS IN PARLAMENTO: PROBABILE GIURAMENTO LUNEDI’
Dovrebbe essere lunedi’ 28 il giorno del giuramento per il nuovo Governo M5s-Lega guidato da Giuseppe Conte. E’ quanto si apprende da fonti parlamentari. Ancora incertezza invece su quando il premier incaricato salira’ al Quirinale per portare la lista dei ministri al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il nodo resta la casella dell’Economia che Matteo Salvini vorrebbe per Paolo Savona. La questione sembra ancora non sciolta nonostante il vertice stamane tra Conte, Salvini e Luigi Di Maio. Con il giuramento dell’esecutivo lunedi’, il primo voto di fiducia sara’ martedi’ 29 al Senato.