Beppe Grillo? “E’ solo lo specchio della crisi della politica italiana". Ne è convinto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ospite a Omnibus su La7. Secondo l’esponente del PdL parlare del comico genovese “è inutile”, il vero problema è “dei partiti politici, cosa vogliono fare e cos’hanno da dire". Colpa della situazione di stallo che vive l’Italia è anche della sinistra, che anzi “è un problema centrale del nostro Paese”, una sinistra “che non riesce a darsi degli standard di governabilità europea. La sinistra italiana continua ad avere nel proprio interno delle derive utopistiche, pacifiste", per cui "il problema non è Bersani, ma il fatto che si è dovuto arrampicare anche in questa occasione tra contraddizioni politiche insostenibili, non si può ancora oggi sostenere tesi contrarie alla globalizzazione". In particolare, “non si può continuare a mettere Vendola con Bersani o ad avere come colonna vertebrale le tesi della Cgil che sono fuori dal mondo"
Guardando a un eventuale prossimo governo, “il risultato elettorale non può dare vita lunga a questa legislatura, per cui noi dobbiamo tornare il più presto possibile a votare dopo aver fatto una riforma elettorale che permette la governabilità e dopo un pacchetto di interventi immediati sulla crisi economica e la situazione dei cittadini per poter reggere 4 mesi". Secondo il sindaco della capitale si potrebbe tornare al voto in autunno, fra settembre e novembre, ma “guai a dare la sensazione ai cittadini che non sia successo niente, che si faccia un governo di larga intese, con quale scambio poi? Perché si darebbe l’idea che non abbiamo capito nulla e che il voto non sia servito a nulla". Quanto al Governo che dovrebbe restare in piedi fino all’autunno, il sindaco di Roma, riferendosi alle Consultazioni al via, afferma: "Dal mio punto di vista, può uscire fuori anche essere un Governo politico, perché abbiamo visto con il governo tecnico che non basta mettere insieme i tecnici per uscire fuori da una situazione, e può essere anche un Governo Bersani, purché abbia estrema chiarezza sul tema della legge elettorale e sul tema del pacchetto per affrontare la crisi economica". E in merito alla legge elettorale aggiunge: "Solo il pensiero di tornare a votare con questa legge mi fa tremare le vene dei polsi", ribadendo che "se potessi scegliere la cosa migliore sarebbe la legge dei sindaci che ha una rappresentanza e permette il doppio turno sulla premiership. Altrimenti, è possibile pensare anche a un doppio turno diffuso, che abbia la possibilità di governabilità", concludendo che "oggi il doppio turno in Italia non può essere più un tabù".
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