"Se i giorni davanti al governo saranno mille o cento dipenderà in larga misura dal passo d’avvio: se Renzi saprà usare le forbici sulla spesa pubblica nella misura suggerita da Cottarelli e saprà mettere mano alle riforme strutturali allora potrà navigare in mare aperto. Diversamente, rischia di portare la barca governativa sugli stessi scogli su cui sono naufragati i governi Monti e Letta". Lo afferma Mariastella Gelmini, vice capogruppo vicario di Forza Italia alla Camera.
"Grazie alla Bce e al suo presidente Mario Draghi – aggiunge l’azzurra -, l’Italia ha avuto una nuova finestra di opportunità. La politica monetaria accomodante e il lento rafforzamento del dollaro sull’euro sono due occasioni straordinarie per avviare una politica di crescita. Sono condizioni ‘esterne’ che vanno accompagnate e implementate da riforme strutturali, soprattutto sul mercato del lavoro. Lo Statuto dei lavoratori va riscritto integralmente e deve diventare lo statuto dei lavori, impresa inclusa, quello attuale appartiene infatti ad un’epoca che non esiste più. Se Renzi saprà applicarsi su questi temi, lasciando da parte la propaganda e senza troppo curarsi delle inevitabili divisioni del suo partito, troverà in Forza Italia un interlocutore attento e nient’affatto prevenuto verso l’esecutivo. Per noi, come ha giustamente ricordato il presidente Brunetta, gli interessi del Paese vengono prima degli interessi di bottega perché la logica del ‘tanto peggio tanto meglio’ non ci appartiene, come sempre ha dimostrato il presidente Berlusconi".
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