Cari amici,
queste ultime settimane sono state dense di avvenimenti e, purtroppo, ci hanno consegnato anche molti elementi di preoccupazione.
Prima però di affrontare le vicende politiche nazionali, vorrei che dedicassimo qualche minuto per ricordare Antonino Candido, Marco Triches e Matteo Gastaldo, i vigili del fuoco morti in servizio nell’esplosione della cascina ad Alessandria. Ieri per l’ultimo saluto tanti colleghi sono arrivati da tutta Italia: un Corpo che si dimostra ancora una volta unito e orgoglioso nei momenti più duri.
E poi non dimentichiamo che esattamente trent’anni fa, il 9 novembre 1989, cadeva sotto il peso dei suoi orrori il Muro di Berlino. Fu un avvenimento epocale. Per noi che siamo scesi in campo cinque anni dopo per difendere la libertà, è come se i brandelli di quel Muro fossero impressi nel nostro Dna. La nostra battaglia però è tutt’altro che finita: nuove e insidiose minacce ci dicono, inequivocabilmente, che il nostro impegno deve continuare con altrettanta determinazione. Siamo e saremo sempre dalla parte della libertà e della democrazia. Se avete tempo e voglia potete leggere qui un mio intervento sull’argomento.
Questa settimana è stata purtroppo anche quella in cui è deflagrata la questione dell’ex Ilva. L’Italia – a causa dell’incompetenza e dell’incapacità del governo – rischia di alzare bandiera bianca. E se il Paese si arrende, a pagare il prezzo dell’abbandono saranno purtroppo gli italiani. L’ultimo atto della resa è contrassegnato proprio dalle vicende dell’ex Ilva e di Alitalia. Con grande senso di responsabilità, nel tentativo di salvare l’acciaieria di Taranto, abbiamo depositato per primi un emendamento al decreto fiscale per riaprire le porte della trattativa con ArcelorMittal.
Il Movimento 5 Stelle ha pericolosamente preso il sopravvento con la sua impostazione statalista e anti-impresa, portando l’economia italiana, già alla stagnazione, verso il tracollo. Dopo aver tratteggiato una legge di bilancio all’insegna delle tasse e delle manette, senza nemmeno un segnale a sostegno delle famiglie, del lavoro e dell’impresa, i partiti di sinistra alla guida del Paese si preparano alla bancarotta dell’Italia.
Ma l’ex Ilva e Alitalia sono solo la punta dell’iceberg, perché sono 158 i tavoli di crisi aziendali aperti al Mise, migliaia i posti di lavoro a rischio. Al timone del Paese non possiamo lasciare oltre una classe politica inadeguata che rischia di mandare l’Italia a sbattere. Si torni presto al voto, l’alternativa di centrodestra c’è e gli italiani hanno dimostrato di averne fiducia.
Mariastella Gelmini