Stefano Fassina, deputato del Pd e responsabile economia del partito, intervistato da Maurizio Belpietro a “La Telefonata” su Canale5, commenta l’incontro avvenuto ieri fra Silvio Berlusconi e Pier Luigi Bersani, durante il quale si è parlato soprattutto di Quirinale. “E’ il percorso che abbiamo proposto fin dall’inizio, tenere distinti i due tavoli, cioe’ la possibilita’ di una scelta condivisa per il capo dello Stato tenendo distinta quella per il governo. Le proposte per il cambiamento non sono compatibili con la presenza di Pd e Pdl". Secondo Fassina l’Italia “non ha bisogno di un qualunque governo, ma di uno di cambiamento, se si fosse voluto farne uno Bersani avrebbe accolto l’offerta di Berlusconi e sarebbe a palazzo Chigi. Abbiamo delle proposte e riteniamo che per quello che e’ stato il Pdl negli ultimi 20 anni, non ci sono le condizioni per fare un governo insieme. Cerchiamo soluzioni per fare in modo che Bersani realizzi le 8 proposte, vista l’emergenza del Paese". "Per la riscrittura delle regole del gioco – ha spiegato – massima convergenza. Nei prossimi giorni ci saranno incontri anche con altri partiti”.
“C’e’ troppa differenza tra destra e sinistra – ha aggiunto Fassina -, tra progressisti e conservatori. Abbiamo visioni e prospettive alternative. Berlusconi non e’ affidabile, e’ uno che ha comprato uno o piu’ senatori per far cambiare la maggioranza. Discutiamo di moralita’ della vita pubblica e non possiamo affrontare questi problemi con chi ha piegato le regole a suo uso e consumo. Anche Renzi fuori dalla propaganda deve riconoscere questa distinzione". Noi del Pd “non cerchiamo gli Scilipoti come fece il Cavaliere, ma accordi politici con tutte le forze presenti in Parlamento. I tavoli per il capo dello Stato e il governo devono restare diversi. Entro maggio avremo un governo operativo".
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