Silvio Berlusconi è salito al Quirinale alle 18:30, ne è uscito un’ora dopo con la promessa fatta al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di dimettersi dopo l’ok alla legge di stabilità.
"Una volta compiuto tale adempimento, il presidente del Consiglio – si legge in una nota del Quirinale – rimetterà il suo mandato al Capo dello Stato, che procederà alle consultazioni di rito dando la massima attenzione alle posizioni e proposte di ogni forza politica, di quelle della maggioranza risultata dalle elezioni del 2008 come di quelle di opposizione".
Berlusconi si è recato da Napolitano accompagnato dal sottosegretario Gianni Letta. All’incontro ha partecipato il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Consigliere Donato Marra. "Il presidente del Consiglio – spiega il Quirinale – ha manifestato al Capo dello Stato la sua consapevolezza delle implicazioni del risultato del voto odierno alla Camera; egli ha nello stesso tempo espresso viva preoccupazione per l’urgente necessità di dare puntuali risposte alle attese dei partner europei con l’approvazione della Legge di Stabilità, opportunamente emendata alla luce del più recente contributo di osservazioni e proposte della Commissione europea".
Pochi minuti fa il segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano e’ arrivato nella residenza romana di Silvio Berlusconi. Presente a Palazzo Grazioli anche il sottosegretario Paolo Bonaiuti. E’ arrivato poco fa anche il coordinatore Denis Verdini, c’è quindi aria di vertice di maggioranza.
Berlusconi chiede alle opposizioni di consentire il varo delle misure anti-crisi che ci chiede l’Europa. E poi, dopo l’approvazione della legge di stabilità, dice: "Vedo solo elezioni. Ma a decidere sarà il capo dello Stato". Intervistato dal Tg5, il premier dichiara: "Ora le elezioni anticipate sono piu’ vicine. Mi sembra che sia logico, perche’ questo Parlamento oggi e’ paralizzato almeno alla Camera, mentre al Senato il centrodestra ha ancora una buona maggioranza’. Il Cavaliere ha ribadito che "dopo l’approvazione della legge di stabilita’, daro’ le dimissioni, in modo che il capo dello Stato possa aprire le consultazioni". E quanto al futuro conclude "non sta a me decidere ma spetta al capo dello Stato" ma "vedo solo la possibilita’ di nuove elezioni’.
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