Sembra che il Governo presieduto da Mario Draghi possa avere i numeri per una maggioranza molto ampia, avendo preso consensi da molti. Ha ricevuto consensi da Liberi e Uguali alla Lega. Il problema, però, potrebbe non essere nei numeri, ma nella qualità della nuova maggioranza.
Infatti, come farà Draghi a scrivere un programma che possa mettere d’accordo, la Lega, il Movimento 5 Stelle, il Partito Democratico e Liberi e Uguali? Il problema sta proprio nel fatto che si debba fare un compromesso tra forze molto diverse tra loro.
A Draghi non interessa dei consensi (in quanto tecnico) ma ai partiti sì. Per esempio, la Lega darebbe ancora l’appoggio a Draghi se questi gli chiedesse di rinunciare alla sua politica sull’immigrazione? Il Movimento 5 Stelle continuerebbe ad appoggiare Draghi, se questi decidesse di togliere il Reddito di Cittadinanza?
Dunque, o i partiti lasciano carta bianca a Draghi, il quale può anche dire: “O voi mi appoggiate o mi dimetto, torno a fare ciò che facevo prima e vi arrangiate”, o si rischia l’immobilismo. Il rischio vero è proprio l’immobilismo e l’Italia non può permetterselo.