"Renzi accampa scuse sul Movimento 5 Stelle per difendere disperatamente il patto del Nazareno con Berlusconi. Ma al momento quello inaffidabile e’ proprio il Presidente del Consiglio ed a livello internazionale se ne sono accorti in pochi mesi". Lo scrive su Facebook Luigi Di Maio (M5S), vicepresidente della Camera. "Agli incontri con gli investitori esteri i nostri ministri e sottosegretari di Governo vengono ormai bistrattati a causa delle scelte folli che stanno facendo sugli investimenti (soprattutto sui tagli alle rinnovabili): e’ successo ultimamente al viceministro Calenda, che ha dovuto sospendere l’incontro a Londra sotto il fuoco incrociato dei principali attori economici europei – prosegue Di Maio -. Sono bastati pochi mesi e a livello internazionale sentono gia’ puzza di bruciato. La credibilita’ di Renzi e del suo Governo e’ compromessa. E basta poco per rendersene conto: si regge su una maggioranza che gli spara addosso alla prima occasione di voto segreto. Ha un Ministro dell’Economia cosi’ preoccupato che e’ stato commissariato: due giorni fa Renzi ha nominato 5 consiglieri economici per escludere Padoan (reo di non aver adottato la filosofia ‘sorridi alla catastrofe’). Questo e’ l’ennesimo Governo che, come Letta e Monti, ha escluso dalla spending review, proprio il commissario alla spending review (Cottarelli, pagato tra l’altro inutilmente 200.000 euro all’anno)". "Le previsioni per l’autunno sono pessime e Padoan e Cottarelli lo sanno. Piu’ deputati di maggioranza in questi giorni mi hanno confidato le proprie preoccupazioni: il muro contro muro sulle riforme fa temere sempre di piu’ che vadano a schiantarsi. L’unica speranza per questa ‘non maggioranza’ e’ farsi amici in tempi di pace per affrontare quelli di guerra", sottolinea il vicepresidente della Camera.
"Invece sta facendo proprio l’opposto: sulle riforme ormai il clima e’ insostenibile. Al Senato sono saltate tutte le garanzie. I lavori di questi giorni a Palazzo Madama sono la dimostrazione lampante che ‘Democrazia’ non significa ‘chi ha la maggioranza decide’, bensi’ discussione e inclusione. Altrimenti il risultato che si ottiene e’ che, a suon di voti di maggioranze risicate, si crea una escalation di tensione che va ben al di la’ dell’ostruzionismo regolamentare e inizia a minare la serenita’ dei lavori d’Aula. E’ sempre successo nella nostra storia. Dal patto atlantico fino alla ghigliottina della Boldrini. E sta accadendo ancora – conclude Di Maio -. Chi puo’ spieghi a Renzi che da ottobre sara’ molto diffiicle spiegare ad un padre di famiglia che deve pagare la Tasi con due figli disoccupati, che con il Senato non elettivo tutto si risolvera’. Renzi ci pensi bene. Noi non vogliamo fermare le riforme ma modificare questo impianto e fermare la deriva. L’incantesimo del suo Governo e’ finito (e’ durato quanto quello di Letta). Non gli conviene ‘sbattere le riforme in faccia all’opposizione’. Perche’ in autunno noi gli sbatteremo in faccia la realta’".
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