Quanto accaduto ieri, con lo scontro tra Movimento 5 Stelle e Lega sulla manovra, dimostra che questa maggioranza che regge l’attuale Governo presieduto da Giuseppe Conte è forte numericamente in Parlamento ma è debole politicamente. Movimento 5 Stelle e Lega sono due soggetti troppo diversi tra loro. Uno, il Movimento 5 Stelle, è per l’assistenzialismo, e l’altro, la Lega, è per una politica in favore delle imprese e (quindi) del lavoro. Ieri si è dimostrato plasticamente che questo Governo è retto da una maggioranza innaturale.
In queste condizioni, questo Governo rischia due situazioni spiacevoli: la crisi o l’immobilismo. Chi dice che questo Governo sia innaturale dice il vero. Infatti, deve essere ricordato che Lega e Movimento 5 Stelle hanno corso in due schieramenti distinti alle elezioni del 4 marzo scorso.
Tuttavia, com’è innaturale questo Governo sono stati innaturali anche i Governi che lo hanno preceduto fin dal 2011. Infatti, era innaturale il Governo presieduto da Mario Monti, retto dal Popolo della Libertà, dal Partito Democratico, dall’Unione di Centro, da Futuro e Libertà per l’Italia, da Alleanza per l’Italia e da altri soggetti minori.
Era innaturale anche il Governo presieduto da Enrico Letta, sostenuto dal Partito Democratico, dal Popolo della Libertà (fino al 16 novembre 2013), dal Nuovo Centrodestra (dal 16 novembre 2013), dall’Unione di Centro e dal altri soggetti minori.
Erano innaturali anche i Governi presieduti da Matteo Renzi e da Paolo Gentiloni, che avevano più o meno la stessa maggioranza del Governo presieduto da Letta.
Di certo, i succitati Governi non fecero meglio di quello attuale. Dunque, non si deve avere la memoria corta. Forse, non sarebbe il caso di abbandonare il sistema proporzionale per quello maggioritario, che darebbe una maggioranza certa dopo le elezioni?