Mario Monti ha accettato l’incarico di nuovo Presidente del Consiglio e ha formato il nuovo governo. Da qui si capisce quale siano il rapporto tra l’Italia e l’Unione Europea e la visione di quest’ultima che ha il nuovo esecutivo. Ad esempio, al Ministero degli Esteri vi erano due candidati, uno era Giancarlo Aragona e l’altro era Giulio Terzi di Sant’Agata. Quest’ultimo è stato nominato al succitato dicastero. Questa scelta è indicativa. Infatti, nell’Europa vi sono due correnti di pensiero. La prima è quella "britannica", del Regno Unito. Quest’ultimo, infatti, punta a volere un’Europa in cui gli Stati abbiano maggiore sovranità a livello economico. Pare che lo stesso governo del Premier David Cameron, sotto la spinta della destra del Partito Conservatore, stia chiedendo all’Unione Europea di riprendersi parte della sovranità monetaria.
Poi vi è la corrente di pensiero "continentale", quella legata al "carro tedesco" e che vuole un maggiore accentramento dell’economia verso la Banca Centrale Europea e le altre istituzioni dell’unione stessa. Se Monti avesse nominato Aragona, vi sarebbe stata una maggiore apertura verso il Regno Unito. Aragona, infatti, fu ambasciatore italiano a Londra. Quindi lui conosce bene la realtà britannica e, da ministro, avrebbe potuto fare sì che l’Italia facesse da "ponte" tra il Regno Unito ed il continente. Del resto, l’Italia attira molti interessi britannici. Basti pensare al turismo. Inoltre, il Regno Unito mette in Europa la metà di quello che produce. Invece Monti ha scelto Giulio Terzi di Sant’Agata e, quindi, una linea diversa.
Il nuovo governo sembra proprio che voglia abbracciare in tutto e per tutto la linea "continentale". Io penso, invece, che il Primo Ministro britannico sia dalla parte della ragione. Serve un’Europa più flessibile e che tenga conto delle condizioni dei vari Stati che la compongono. Solo così l’Unione Europea potrebbe andare avanti. A mio modo di vedere, questo deve farci riflettere e dovrebbe aprire una riflessione anche nel Popolo della Libertà che dovrebbe prendere come modello proprio il Partito Conservatore britannico, un partito veramente di centro-destra.
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