"E che titolo vuoi fare? L’unico è: basta con la televendita". Così Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, in un’intervista a "Il Foglio". "Non è questione di rigorismo, ma di difesa della Costituzione, vedi all’articolo 81, e di procedure e regole. Non è Renzi quello che vuole seguire le regole? Nelle comunicazioni con la Commissione europea ci sono procedure previste dalla normativa nazionale (la legge n. 243/2012) ed europea. Qui non sono state rispettate". Ma non sarà solo questione di procedure. "Sostanza. Quando Alesina e Giavazzi, o altri, parlano di attivare un ‘contractual agreement’, parlano di un accordo bilaterale in cui si chiede una dilazione sui tempi di rientro sul debito, ma mettendo sul piatto una serie precisa di riforme già decise che garantiscano sull`uso di quell’accordo. Dov’è tutto questo? E quali sarebbero invece le possibili conseguenze sulla nostra finanza di questa ‘notifica?".
Poi, a ben guardare, incalza il capogruppo di FI, "il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione è già stato riconosciuto ‘fattore attenuante’ per la valutazione della conformità del bilancio dello stato con i criteri di deficit e debito del Patto di stabilità. Viceversa, nella lettera non c’è alcuna spiegazione dettagliata del piano di rientro verso l’obiettivo programmatico richiesto. E a fronte di un peggioramento dei saldi di finanza pubblica, come farà Padoan a giustificare il decreto per il bonus Irpef?".
"Il Def – sottolinea l’ex ministro – è stato approvato al Senato con 156 voti di maggioranza. Il che vuol dire che di fatto il governo non ha la maggioranza assoluta in una Camera. Immaginiamoci cosa potrà succedere sulla riforma elettorale, quella del Senato stesso, del Titolo V, o sull’abrogazione del Cnel". Ma è soprattutto il contenuto del Def a non piacere: "Arriva un decreto, sull’Irpef, mi dicono di quasi 45 articoli, disomogeneo. E già voglio vedere come farà il presidente Napolitano, in passato così scrupoloso su queste cose, a firmarlo". "L’unica cosa che vedo attuata è una forma di laurismo, nel senso di Achille Lauro: una mancia elettorale, questi 80 euro o quanti saranno. Una cosa devastante per i conti", conclude Brunetta.
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