Un’assenza – secondo fonti bene informate del Carroccio – già prevista da giorni e che non sarebbe quindi in relazione con gli ultimi avvenimenti. In particolare Bossi sarebbe assente a causa di un piccolo intervento ambulatoriale per la rimozione della cataratta. Stasera, stando al calendario dei suoi impegni, dovrebbe tenere un incontro pubblico in provincia di Novara, mentre domani mattina è atteso a Monza all’inaugurazione degli uffici dei ministeri delle Riforme e della Semplificazione alla villa Reale.
L’assenza di Bossi ha colto tutti di sorpresa, persino il capo del governo, che avrebbe appreso la notizia solo dalle agenzie. Ieri, a Bruxelles, Berlusconi ha glissato su un eventuale chiarimento con Roberto Maroni, precisando di aver avuto le rassicurazioni dal Carroccio che la coalizione di governo "non rischia". E che quindi si può andare avanti.
Quel che appare chiaro, però, è che il dibattito politico sulle conseguenze del voto a favore dell’arresto di Alfonso Papa resta accesissimo. Soprattutto alla luce del fatto che gli equilibri interni alla Lega si stanno spostando verso la linea di Roberto Maroni, legalitaria e autonoma dal Pdl.
Richiamandosi direttamente agli umori di una base sfiancata dalla convivenza forzata con Berlusconi, ieri il sindaco di Verona, Flavio Tosi, ha dichiarato polemicamente: "Berlusconi ha commesso troppi errori e noi siamo stati costretti a pagare dazio. Adesso dovrebbe farsi da parte e a indicare il nuovo premier saranno Bossi e Alfano".
Insomma, le truppe maroniane stanno prendendo il sopravvento all’interno della Lega. L’uomo del Viminale gode di grande consenso sia nel gruppo parlamentare della Camera che al Senato.
Anche se ieri è stato proprio Maroni ad allentare le tensioni, almeno apparentemente, dichiarando: "Nessuno strappo con la Lega e Berlusconi. La guida del Carroccio resta saldamente nelle mani di Bossi".
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