Italo Bocchino, ospite di Lilli Gruber a "Otto e mezzo" su La7, ha invitato per l’ennesima volta Silvio Berlusconi a prendere atto del fatto che la grave situazione italiana è dovuta anche alla poca credibilità dell’attuale governo: "Ci sono condizioni che lasciano presumere che sia giunto il momento di andare verso un’altra soluzione: se e’ il voto anticipato o un governo di ricostruzione nazionale lo vedra’ il capo dello Stato", ha detto il Vicepresidente di Futuro e Libertà. "Non pensiamo di mandare all’opposizione chi ha vinto le elezioni, questo non esiste in democrazia – ha precisato il finiano doc -, ma esiste il senso di responsabilita’ per realizzare delle convergenze. Berlusconi dovrebbe prendere atto della situazione, lui e’ diventato un problema per la credibilita’ di questo Paese".
Sulla questione relativa al condono, di cui tanto si sta parlando in queste ore: "Nella lettera della Bce non ho letto l’invito a un condono, ma a privatizzare o a vendere bancoposta, le quote dell’Eni o dell’Enel, di Terna e a vendere tutte le societa’ miste che gestiscono i servizi in Italia e che sono centinaia". "Questo e’ il vero problema – spiega il numero due di Fli – ma non si riesce a intervenire per uno scontro all’interno del Governo tra Tremonti, che ha una politica statalista, e chi ha una politica liberista. E cosi’ ancora una volta si premia il furbo e chi ha pagato le tasse viene trattato da fesso".
In giornata Bocchino ha commentato anche la tripla A confermata dall’agenzia di rating Standard&Poor’s alla Francia: per il Vice Fli "è l’ennesima dimostrazione che la cantilena ‘usciremo dalla crisi meglio degli altri’ e’ stata una fiction dannosa per il Paese. L’agenzia ha premiato gli impegni sul debito di Parigi, mentre il governo italiano ha fatto finta di non aver mai ricevuto una puntuale lettera della Bce. La vera differenza tra noi e i francesi e’ il ‘manico’". Così, ancora una volta l’uscita di scena del Cavaliere "è la premessa per far riacquistare credibilita’ alla nostra Italia".
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