Pier Luigi Bersani, premier incaricato, alla fine delle consultazioni di oggi ha incontrato la stampa e ha spiegato che ha cercato “fino a qui, in assoluta trasparenza, di mettere l’insieme delle forze politiche di fronte a un’occasione vera di cambiamento". E’ "un’occasione precisa, strutturata, che riguarda un governo che risponda immediatamente ad alcune esigenze impellenti che ci vengono da queste elezioni e dalla società, e dall’altro dalla possibilità di allestire un meccanismo che renda finalmente possibile ed esigibile quella grande riforma di cui parliamo da 20 anni".
Bersani ha annunciato: "La mia intenzione e’ quella di portare al Presidente della Repubblica, nella giornata di domani, gli esiti delle consultazioni”. Dunque il segretario democrat potrebbe salire al Colle già domani nel tardo pomeriggio.
“Le forze parlamentari si stanno prendendo le loro ore di riflessione e domani attendo una risposta conclusiva”, ha spiegato Bersani, che però sembra dimenticare che i vari partiti hanno già deciso. In particolare, il Movimento 5 Stelle ha già spiegato che non darà la fiducia al governo Bersani, mentre il PdL ha più volte ribadito di essere disponibile ad un governo di larghe intese a condizione che al Quirinale vada un rappresentante del centrodestra moderato. Ipotesi, ques’ultima, che a quanto pare il segretario del Pd non ha preso nemmeno in considerazione. E a Beppe Grillo Bersani lancia un messaggio: “Uno puo’ insultare fin quando sta fuori dal palazzo, quando e’ dentro puo’ e deve dire qual e’ la soluzione”. Ed ecco la metafora, che con Bersani non poteva certo mancare: “Pensare di fermare l’intelligenza con gli insulti e’ come pensare di fermare l’acqua con le mani".
"Non sbatto la testa al muro. La mia testa sara’ in ogni caso in ordine e tranquillissima. Qui si parla dell’Italia: 5 Stelle ha deciso e deciderà, cosi’ come il Pdl. Stanno riflettendo? Riflettano, ma non abbiamo molte ore. Se dicono no, ci dicano cos’altro. Ci dicano se c’e’ una proposta piu’ forte in termini di cambiamento. Altre idee sono di precaria e improbabile governabilità senza cambiamento".
“Non scendo di nessuna tacca, le mie proposte sono pronte, non sono contro nessuno ma la famosa tacca della legalità si misura sulle esigenze di questo Paese. Ci sara’ la legge sulla corruzione e sul conflitto d’interesse, cosi’ come l’autoriciclaggio. Non si può rinunciare a questo nel nome della governabilità”.
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