Pierluigi Bersani non ha cambiato idea rispetto a 5 anni fa. Allora offrì ai Cinque Stelle di far partire un governo del cambiamento. Oggi e’ ancora convinto che il Movimento fondato da Beppe Grillo, “vero partito di centro”, possa trovare uno sbocco a sinistra. Certo, “l’impresa è difficile”, ma ci si deve provare.
Intervistato dalla agenzia Dire, spiega: “Le elezioni ci hanno detto che c’e’ un pezzo largo di paese che non ne vuole piu’ sapere del vecchio rito. Adesso ancora di piu’ di allora interpreto questa novita’ con l’esigenza che le forze piu’ classiche, piu’ storiche e radicate accettino ciascuna dal suo lato questa sfida. E quindi corrano il rischio di mettersi in discussione reciprocamente”.
“Pensavo allora che il centrosinistra dovesse misurarsi coi Cinque stelle. E chiesi di lasciar partire il governo del cambiamento. Vedo che ora i grillini ripetono tale e quale questa formula. Io questa possibilita’ l’andrei a sondare: puo’ darsi che oggi in condizioni mutate ci sia qualche possibilita’ in piu’ rispetto al 2013. Solo non farei contratti. Darei piuttosto la possibilita’ di partire su alcuni punti, con un impegno revocabile”.
Tra M5s e Lega potrebbe funzionare una formula del tipo ‘proviamo a governare e vediamo’. “Si’. Sarebbe la chiave per sfidarsi: i Cinque Stelle uscirebbero dal loro solipsismo e prenderebbero pienamente atto che siamo in un sistema proporzionale e in una democrazia parlamentare, per cui chi ha responsabilita’ in piu’ deve dire dove gira la testa, o di la’ o di qua”.
“Per il centrosinistra – spiega Pierluigi Bersani – sarebbe l’occasione per correggere le politiche e riprendere il contatto con gli interessi popolari. E’ una sfida reciproca, potrebbe essere una buona cosa per il paese”.
Di fronte all’ipotesi di un governo M5s-Pd, pero’ la Lega protesta con veemenza. “E’ vero. Detto tutto questo, devo anche aggiungere che per tutto quello che si e’ fatto nel paese in queste settimane, vedo anche le difficolta’ di un accordo del genere. Non e’ facile fare la cosa che dico soprattutto perche’ i due che si ritengono vincitori fanno fatica ad accettare che uno dei due stia fuori. Gli e’ entrato in testa a tutti che questo e’ solo il primo tempo della partita. Giocano per i supplementari e purtroppo credo che questa sia la cruda realta’ con cui dobbiamo fare i conti”.