Pier Luigi Bersani ha partecipato ad un convegno dal titolo "I partiti e lo spirito della Costituzione". Nel corso del suo intervento ne ha dette di tutti i colori contro il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, contro l’attuale governo, contro il Popolo della Libertà, contro Angelino Alfano – segretario PdL – e il leader della Lega, Umberto Bossi.
Secondo Bersani "il problema principale di queste ore e’ staccare la spina di questo governo". Non è più possibile ragionare "sempre attorno ai problemi di Berlusconi": è anche per questa situazione "che l’Italia sta subendo dei danni gravissimi". "Quanto e’ costato agli italiani questo modo cosi’ testardo di rimanere attaccati alla sedia senza ragionare?", si chiede il leader del Pd, che poi si rivolge "alla maggioranza, ad Alfano e allo stesso Bossi che lancia la palla della secessione per non dire che sta facendo battere la palla per tenere su il miliardario. Non abbiamo molto tempo, le prossime settimane ci consegnano dei problemi serissimi se non succede qualcosa di buono".
Il PdL? "Non è un partito, il partito non esiste, lì c’è solo un predellino e un padrone". Invece il Pd "esiste, è presente, è giovane ed ha senz’altro molte cose da migliorare a partire dal rapporto tra partito e società".
E’ arrivata l’ora di cambiare, in Italia c’è bisogno di "rendere efficiente la democrazia rappresentativa partendo da idee di cambiamento e non di restaurazione, cominciando dalla Costituzione e dal concetto di unita’".
Per Bersani il Paese è bloccato: "In 15 anni non abbiamo avuto riforme, ne’ nella politica ne’ nelle Istituzioni, oggi abbiamo bisogno di una credibilita’ della politica e della Pubblica Amministrazione". L’alternativa al governo Berlusconi? "Un messaggio di verita’ e di sobrieta’, dobbiamo rischiare dicendo la verita’, rischiare anche di perdere le prossime elezioni ma non possiamo raccontare menzogne e dire che gli asini volano".
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