Silvio Berlusconi prende carta e penna e scrive al direttore del Foglio, Giuliano Ferrara, per difendere il proprio nome da tutto il fango che gli sta colando addosso in questi giorni dopo una serie di intercettazioni telefoniche date in pasto alla stampa. "Io non mollo, caro direttore", scrive il presidente del Consiglio, "non ho fatto mai nulla di cui io debba vergognarmi". Contro di me uno "spionaggio sistematico", un "circuito mediatico-giudiziario" che mi vuole affossare. Ciò che sta accadendo è un "incommensurabile scandalo" che non solo riguarda me, scrive sempre il Cav, ma anche le ragazze ospiti delle serate di Arcore, definite in modo "criminale" delle escort, e altre "centinaia" di persone.
La lettera che Berlusconi ha scritto a Ferrara, oggi è pubblicata anche su altre tre testate nazionali: Libero, Il Giornale e il Tempo. Una messaggio a "testate unificate", si potrebbe definire così quello del premier, deciso a difendersi e a non mollare.
Ieri in serata ha partecipato al ricevimento di nozze della nipote Luna Berlusconi, che si e’ sposata con l’attore Edoardo Sylos Labini. L’On. Valentina Aprea, una delle invitate, "finalmente era in famiglia", ha detto. L’uomo di Arcore ieri al ricevimento non ha parlato di inchieste, di intercettazioni, di toghe rosse: ha lasciato le sue preoccupazioni da parte e di è intrattenuto con gli ospiti della serata. Ha parlato in particolare con la figlia Marina, testimone di nozze della sposa. Secondo quanto si apprende, il Cav avrebbe confermato che sarà all’udienza sul processo Mills lunedì.
A chi gli si è avvicinato durate la festa e gli chiedeva di tenere duro, di resistere, il premier – un Berlusconi "sereno, tranquillo", hanno riferito alcuni degli invitati – ha risposto sicuro: "Certo che vado avanti!".
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