Se cado io, cadono tutti: Silvio Berlusconi lancia un messaggio a chi nel PdL pensa di abbandonarlo al suo destino, credendo così di potersi salvare. Crescono infatti i malumori all’interno del Popolo della Libertà, dopo la pubblicazione delle ultime intercettazioni che vedono il premier come uno dei protagonisti. "Noi ci facciamo in quattro per tenere in piedi il governo e la sua maggioranza, mentre Silvio parla al telefono con Lavitola": questo è il ragionamento di alcuni esponenti del PdL. E così il mal di pancia va al di là dei frondisti. Le ultime scelte del Cavaliere non convincono neppure una parte dei suoi uomini. Come il caso Caselli, di cui ItaliaChiamaItalia ha già scritto più volte, e che anche fra gli eletti all’estero del PdL sta creando divisioni, secondo quanto ci riferisce una fonte parlamentare che desidera restare anonima.
In via dell’Umiltà temono quindi che tutto possa crollare da un momento all’altro. E poi c’è la Lega, pronta a mollare il PdL se dovessero uscire ulteriori intercettazioni troppo compromettenti. Insomma, lo scoglio che riguarda il caso Tarantini fa paura e deve essere superato. L’opinione pubblica non ne può più, commentano anche in via dell’Umiltà. Eppure il premier tiene duro: gli italiani sono dalla mia parte – assicura a chi gli ha parlato in questi giorni – e in Parlamento ci sono i numeri. Quindi, ragiona il Cav, andiamo avanti a governare.
Intanto ieri Berlusconi ha incontrato Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia e presto guida della Bce. Si è parlato di manovra e della possibilità di anticipare, ad esempio, le misure sull’eta’ pensionabile delle donne, inserite nella manovra al 2013 (se non al 2012) e non piu’ al 2014.
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