Silvio Berlusconi, intervistato dall’agenzia di stampa spagnola Efe, affronta temi che riguardano economia, politica italiana, ill futuro del PdL. E poi il governo Monti. Proprio parlando dell’attuale presidente del Consiglio italiano, l’ex premier spiega: “Fui io a indicare Monti nel 1994 come Commissario Europeo e a confermargli la fiducia per il secondo mandato. Conosco bene la sua serietà e competenza, e gli sono al fianco con lealtà”.
"Ci troviamo in una situazione di emergenza, in cui l’esecutivo deve dare prova ogni giorno di puntare ai risultati per i quali e’ nato e continua a essere votato. Ma grazie al sostegno della maggioranza e dell’opposizione, questo governo di tecnici deve anche mirare a realizzare quella riforma dell’architettura istituzionale indispensabile per la governabilità dell’Italia".
La base del centrodestra non sta dalla parte del professore bocconiano. Avrebbe preferito andare subito al voto, invece di vedere nascere questo governo tecnico. Ma Berlusconi incoraggia Monti ad andare avanti e a far sentire più forte la voce dell’Italia in Ue: “In questo momento dobbiamo tutti lavorare nell’esclusivo interesse dell’Italia”. Monti? “Lo incoraggio a portare a termine il lavoro iniziato e ad affrontare senza esitazioni tutte le misure necessarie per liberarci dalle incrostazioni strutturali e burocratiche che ostacolano la crescita. Mi aspetto pure che faccia sentire la voce dell’Italia in Europa con ancor maggiore forza e determinazione”.
L’uomo di Arcore rivendica di averci visto bene quando parlava di un’Europa a doppia velocità: “Ero nel giusto quando dicevo che le misure d’austerità non sarebbero bastate e bisognava cambiare le regole di questa Europa che e’ un’unione monetaria ma non politica, con una banca centrale priva degli strumenti di qualsiasi altra banca centrale come il battere moneta o essere prestatore di ultima istanza. Sono stato il primo a dire che bisognava investire per far ripartire le economie, e che gli investimenti infrastrutturali dovrebbero essere favoriti dall’emissione di bond europei”.
BERLUSCONI, NON MI PRESENTERO’ CANDIDATO PREMIER Ancora una volta Silvio Berlusconi assicura che non si ricandiderà come premier: “Mi presenterò per il Parlamento, ma non mi candiderò alla presidenza del Consiglio”. E il PdL? Il partito “ha eletto all’unanimità’ come segretario un giovane bravissimo, Angelino Alfano, che ha 35 anni meno di me. Tutta la mia generazione deve fare un passo indietro e lasciare spazio ai più giovani. Io avrò un ruolo di padre fondatore. Darò il mio contributo alla campagna elettorale quando la parentesi del governo tecnico si chiuderà”.
TRADITO DA NAPOLITANO? NO, FECI IO PASSO INDIETRO “Se mi sento tradito dal presidente Napolitano per aver appoggiato la candidatura di Monti a scapito del mio governo? Niente affatto. Sono stato io a scegliere di dimettermi e a fare un passo indietro pur avendo ancora la maggioranza nei due rami del Parlamento e senza che il mio governo fosse mai stato sfiduciato. L’ho fatto per senso di responsabilità e per senso dello Stato, per togliere pretesti a chi speculava sull’Italia”.
LAVORO, ARTICOLO 18? SI DEVE DISCUTERE E’ giusto mettere in discussione l’articolo 18: la sua modifica potrebbe servire a completare la riforma del lavoro. Ne è convinto Silvio Berlusconi: "Monti si trova nella posizione ideale per realizzare le riforme che il mio esecutivo aveva avviato senza poterle portare a termine, anche per la riluttanza dei partner della nostra coalizione". "Spero che riesca a rendere piu’ flessibile il mercato del lavoro e a realizzare un’effettiva libertà di concorrenza per restituire competitività all’Italia. E potrà contare per le riforme sulla leale collaborazione del Pdl e mia personale". In particolare, per quanto riguarda l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori: “Se ne deve poter discutere. L’articolo 18 non puo’ essere un tabu’. A suo tempo noi proponemmo di modificarlo almeno per i nuovi assunti, ma la reazione, soprattutto dei sindacati, fu furibonda. Alla fine quest’idea e’ tornata. Produttività, crescita e occupazione, così come la fiducia dei mercati e degli investitori internazionali, dipendono in gran parte dalla riforma del nostro sistema di relazioni lavorative".
LAVORO, POSTO FISSO NON PUO’ ESSERE L’OBIETTIVO Il Cav torna sulle affermazioni di Monti, che durante un’intervista a Matrix definì monotono il posto fisso: i giovani, disse l’inquilino di Palazzo Chigi, devono abituarsi a cambiare lavoro più volte nella vita. "Credo che Monti volesse dire che nel mondo di oggi, ancora più di ieri, l’obiettivo non puo’ essere mai il posto di lavoro fisso, ma il lavoro in sé, perché oltretutto una simile garanzia come si e’ visto non puo’ essere assicurata". "Nessuno meglio di me puo’ sposare questa tesi. Nelle mie aziende – osserva il Berlusca – ho sempre valorizzato i giovani. Oggi in primo luogo i giovani devono adattarsi a un mondo globalizzato che cambia, e imparare a trarre vantaggio dalla mobilità e dalla flessibilità. Monti non voleva certo elogiare il precariato".
PDL, L’ALLEANZA CON BOSSI E LA LEGA NON E’ FINITA Il Cavaliere è convinto che l’alleanza fra PdL e Lega non sia finita. Eppure il Carroccio sembra averci messo una pietra sopra. Il partito di Umberto Bossi, spiega Berlusconi, “vuole dimostrare la sua identità e ha una posizione diversa dalla nostra anche riguardo al governo nazionale. Questo non significa la fine della nostra alleanza”. L’ex premier rivendica di avere saputo, durante tutti questi anni, tenere unite “le diverse anime dei moderati italiani, dando così stabilità al sistema politico e provocando cambiamenti profondi nella stessa sinistra. Prima di me, gli esecutivi duravano in media undici mesi”. Quindi, “confido che con la Lega si possa avere una forte e leale collaborazione a tutti i livelli, com’e’ stato durante il governo da me presieduto e come continua a essere in molte amministrazioni locali”.
CASINI SI RICORDI CHE I MODERATI VINCONO SOLO SE RESTANO UNITI "Mi auguro che anche Pier Ferdinando Casini e il suo partito, che e’ con noi in Europa nel Ppe, abbiano la saggezza di capire che in Italia i moderati sono la maggioranza, ma vincono solo se restano uniti".
CONTRO DI ME PROCESSI STRUMENTALI, ITALIANI LO SANNO Era impossibile non toccare il tema della giustizia: “I processi contro di me sono strumentali e gli italiani lo sanno, altrimenti non avrebbero continuato a votarmi. C’e’ stata ed e’ tuttora in corso una campagna di calunnia, di persecuzione giudiziaria e di diffamazione a livello internazionale nei miei confronti condotta per fini politici da una casta di magistrati ideologicamente orientati (che per fortuna sono solo una parte della magistratura italiana) e da organi d’informazione politicamente schierati che si sono fatti portavoce dell’opposizione e della stessa casta giudiziaria di estrema sinistra. E’ stato un danno più per l’Italia che non per me personalmente".
RAJOY HA CAPITO CHE SERVE STIMOLARE LA CRESCITA Silvio Berlusconi esprime apprezzamento per la politica economica adottata in Spagna dal primo ministro Mariano Rajoy, "un liberaldemocratico vero, che stimo, mi sono dimesso prima di aver potuto collaborare con lui a livello di governo. Credo comunque che in Spagna si sia aperta una stagione politica che corrisponde alle sue doti di sobrietà e di tenacia". "Apprezzo la determinazione con la quale Rajoy ha avviato la sua politica economica: ha fatto tagli che erano necessari, evitando di aumentare le tasse. Tra i premier europei, e’ forse quello che piu’ di tutti ha capito che occorre puntare sulla crescita per limitare gli effetti recessivi dell’austerity. E i mercati gli hanno dato fiducia".
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