Silvio Berlusconi si è stufato. Tensione alle stelle, dopo che Enrico Letta ha impedito lo stop dell’aumento dell’Iva. E così il Cavaliere in una nota invita tutti i ministri azzurri a dimettersi dall’attuale esecutivo. “La decisione assunta ieri dal presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta, di congelare l’attivita’ di governo, determinando in questo modo l’aumento dell’Iva, e’ una grave violazione dei patti su cui si fonda questo governo, contraddice il programma presentato alle Camere dallo stesso premier e ci costringerebbe a violare gli impegni presi con i nostri elettori durante la campagna elettorale e al momento in cui votammo la fiducia a questo esecutivo da noi fortemente voluto”, sottolinea l’uomo di Arcore, che annuncia di aver “invitato la delegazione del Popolo della Libertà al governo a valutare l’opportunità di presentare immediatamente le proprie dimissioni, per non rendersi complici, e per non rendere complice il Popolo della Libertà, di una ulteriore odiosa vessazione imposta dalla sinistra agli italiani”.
A strettissimo giro di posta dal comunicato di Silvio Berlusconi con la linea ‘alzo zero’ verso Palazzo Chigi, arriva la presa di posizione di Angelino Alfano, vicepremier e ministro dell’Interno che, "a nome dell’intera delegazione Pdl al governo", conferma il passo indietro dei ministri PdL. “I ministri Pdl rassegnano le proprie dimissioni", annuncia il segretario azzurro.
LA MEMORIA DIFENSIVA DI SILVIO IN GIUNTA Silvio Berlusconi, nella memoria difensiva depositata oggi in Giunta per le Elezioni del Senato, chiede – secondo quanto si apprende – le dimissioni di dieci membri della giunta, che hanno gia’ espresso una posizione sulla sua decadenza, tutti senatori di Pd, Sel e M5S, compreso il presidente Dario Stefàno. Questo, spiega il Cavaliere, "per consentire la formazione di un collegio giudicante quantomeno apparentemente imparziale". Inoltre, secondo il leader del Pdl, "appare necessario che si sospenda il giudizio in attesa della decisione della Corte europea". Berlusconi spiega infine che non partecipera’ all’udienza pubblica perche’ sarebbe "una sceneggiata in un copione gia’ ampiamente scritto" in "un giudizio del quale si sia gia’ previamente conosciuta la sua conclusione".
Ne’ Silvio Berlusconi ne’ i suoi avvocati parteciperanno alla giunta delle elezioni del Senato, il 4 ottobre. "Nessuna utilita’ vi potrebbe essere nel partecipare a un giudizio del quale si sia già previamente conosciuta la sua conclusione". "La presenza delle parti, dell’interessato e di un avvocato non sarebbe che una mera sceneggiata in un copione già ampiamente scritto".
Discussione su questo articolo