E’ ancora il tema che riguarda l’Imu a dividere il governo e a fare scricchiolare la poltrona da premier di Enrico Letta. Flavio Zanonato, ministro dello Sviluppo Economico, torna a parlare proprio dell’imposta sulla prima casa, la tassa più odiata dagli italiani. Secondo il membro dell’esecutivo, è necessario “ridurre l’Imu sulla prima casa delle famiglie, sugli immobili strumentali delle aziende, sui capannoni”. Inoltre bisogna “togliere la pressione fiscale dove l’effetto moltiplicatore è il massimo”. Non solo: per Zanonato si deve fare di tutto per “evitare l’incremento di un punto Iva”.
L’economia italiana vive una situazione delicatissima, “ogni ulteriore scivolamento metterebbe in serio repentaglio il nostro benessere e la tenuta sociale del tessuto del nostro Paese”. La crisi non è passata, anche se i “primi segnali incoraggianti di ripresa per il Paese” si fanno vedere, ma si devono “intensificare gli sforzi per aumentare la crescita”.
Insomma, il governo sembra davvero deciso a mantenere l’impegno preso sull’Imu, anche perché il PdL – azionista di maggioranza dell’attuale esecutivo – ha più volte sottolineato l’importanza di abolire del tutto l’imposta sulla prima casa. Tuttavia, c’è ancora chi propone una rimodulazione dell’Imu e non una completa abolizione, come invece chiede Silvio Berlusconi con tutto il Popolo della Libertà.
Sul tavolo dei tecnici del ministero dell’Economia esistono diverse ipotesi per modificare l’Imu. Ma in queste ore si sta discutendo proprio dell’ipotesi di eliminare completamente l’imposta, come chiede il Pdl, o rimodularla. Le prime somme potrebbero essere tirate mercoledì, quando si terrà la cabine di regia tra Esecutivo e maggioranza.
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