Cecile Kyenge, europarlamentare del PD, sul global compact, parlando a Radio Cusano Campus ha detto: “Questo è un patto che dimostra la responsabilità di tutti gli Stati membri e soprattutto l’applicazione della solidarietà. Qui voglio sottolineare l’ipocrisia dell’Italia che ha sempre chiesto di poter gestire l’immigrazione in modo globale e solidale, cercando di chiedere aiuto agli altri stati. Quando arriva il momento in cui si trova una soluzione per una gestione dell’immigrazione più sicura e irregolare si tira indietro, opponendosi alla dignità e ai diritti umani dei migranti. E’ un controsenso inaccettabile. Questo patto fa capire che il fenomeno migratorio non si fermerà, e lo sappiamo tutti, ma che occorre un modo responsabile per poterlo gestire e ci sono delle proposte, manca però la volontà politica e lo stiamo vedendo”.
Salvini smentisce Conte che si era impegnato per il sì al global compact: “E’ talmente evidente che è Salvini a decidere in questo governo, che non so come il premier non se ne randa conto. Conte a settembre si era impegnato con l’Onu dicendo che erano tutti d’accordo e poi a pochi giorni dall’incontro di Marrakech Salvini dice di no. Bisogna che decidiamo chi sia il premier, chi dobbiamo ascoltare Salvini o Conte? C’è un po’ di confusione. Io dico a Salvini, Orban e gli altri leader degli altri governi: venite con me, io ci sarò, io farò la mia parte, non rimanete al di fuori della storia, perché la storia è questa e la storia ci insegna che soltanto insieme si possono vincere certe battaglie”.
Appello al M5S affinchè dica sì al global compact? “Non so se possiamo fidarci del M5S, perché questa ambiguità l’abbiamo vista in diverse occasioni in cui magari spariscono al momento di votare. Se una decisione viene presa dal governo vuol dire che ci sono dentro Lega e M5S. Ricordo che nella lista di persone che andrà a Marrakech c’è anche una deputata del M5S, a meno che si ritiri poche ore prima”.
Posizione di Salvini ideologica? “Mi viene il dubbio che quella di Salvini sia una posizione ideologica. Tutti abbiamo gridato alla mancanza di solidarietà dei Paesi europei sull’immigrazione e se ora che l’Onu propone un modo sicuro e responsabile per un’equa divisione di responsabilità non solo fra Stati europei ma in tutto il mondo, alcuni Stati se ne tirano fuori vuol dire che c’è una presa di posizione ideologica ed è una scelta irresponsabile”.