Su Il Mattino focus sul turismo delle radici, “un fenomeno che coinvolge gli italiani all’estero e i loro discendenti, rappresentando il 15% delle presenze. Un bacino potenziale pari a circa 80 milioni di persone, secondo stime Enit, per un giro d’affari, del solo continente americano, che si aggira intorno ai 650 milioni di euro per un totale di 670mila arrivi”.
Sono i dati sul turismo delle radici presentati da Il Mattino ed estrapolati da una recente tavola rotonda sul tema che si è tenuta a Sorrento, gemellata con Mar del Plata, in Argentina.
I principali mercati sono costituiti da Brasile (dove risiedono 25 milioni di persone di origine italiana), Argentina (20 milioni) e Usa (17 milioni), seguiti da Francia, Svizzera, Germania e Australia.
Il 30% del turismo delle radici copre sia un target dai 25 ai 34 anni (25,7%) sia la fascia dai 55 ai 64 anni (24%). Viaggiatori che programmano visite a lunga permanenza in Italia, con una media di sette giorni. In genere stazionano nelle principali località turistiche, per fare tappa nei borghi interni dai quali sono partiti i loro antenati.
Solo nel 2021 il segmento ha mosso oltre 4,2 miliardi di euro. Un settore inserito nel Piano triennale del Turismo 2023-2027 di recente passato nella IX commissione del Senato e finanziato anche con fondi Pnrr.