Come riporta l’ottimo articolo di Luca Dassi, in America Latina ci sono oltre due milioni di italiani. Io ricordo che cominciai questa “avventura” con voi di “Italia chiama Italia” nel 2008, portando all’attenzione la storia di una comunità italiana residente nella città uruguaiana di Tacuarembó che denunciò dei problemi di consolati. Oggi, ho un rapporto di vera e propria amicizia con una persona residente a Salto, sempre in Uruguay, con la quale ogni Natale ho uno scambio di regali. Tra l’altro, questa persona mi è sempre stata vicina anche in certi momenti difficili che ho avuto di recente. Le sono riconoscente.
Certamente, la presenza degli italiani (ed italo-discendenti) in America Latina è molto importante. Per esempio, nella città uruguaiana di Paysandú circa il 65% della popolazione è di origine italiana. Tuttavia, la città “italiana” dell’America Latina è Buenos Aires, capitale dell’Argentina. C’è una forte comunità italiana anche nella Repubblica Dominicana. Paesi come Brasile, Uruguay, Argentina e Cile hanno un fortissimo legame con l’Italia, proprio per la presenza di italo-discendenti. Questi ultimi vogliono mantenere il legame con l’Italia. Dunque, è bene che le nostre autorità ascoltino questi nostri connazionali residenti nei Paesi latino-americani.
Per esempio, si agisca con maggiore celerità ed efficienza riguardo alla questione della cittadinanza e dei passaporti. Per questo motivo, si deve rendere più efficiente la rete consolare. Oltre a ciò, si deve riformare il voto estero una volta per tutte. Questo discorso vale sia per gli italiani residenti in America Latina che per quelli residenti in altri Paesi. Tutti noi conosciamo i problemi legati al meccanismo elettorale con cui votano gli italiani nel mondo.
Per finire, si deve fare sì che le comunità italiane presenti nei Paesi latino-americani possano mantenere i legami con l’Italia anche con la promozione della cultura italiana. Riguardo a ciò, un’iniziativa come quella del Turismo delle Radici può fare molto.
Non dimentichiamoci mai che gli italiani all’estero sono una risorsa, ma sta all’Italia saperla valorizzare nel miglior modo possibile.