Mi ritrovo a ribadire un po’ lo stesso concetto espresso dopo avere osservato, all’epoca, i risultati elettorali delle Politiche 2013, ma oggi il discorso vale ancora di più e comunque repetita iuvant.
Il quadro che abbiamo davanti, dopo le elezioni, è più che mai confuso. Non si sa chi sarà disposto ad allearsi con chi, non si capisce come sarà possibile formare un governo, mentre il fantasma del voto anticipato ha già iniziato a circolare per i corridoi di Montecitorio.
Presto sapremo come verranno sciolti i nodi. Nel frattempo possiamo continuare a studiare e ad analizzare i dati elettorali che ci hanno consegnato queste Politiche 2018 e una cosa subito salta all’occhio: gli elettori tendono a votare in misura maggiore per giovani e donne.
Il Parlamento in questa XVIII legislatura sarà più rosa che mai. E anche a guardare tra gli eletti all’estero, si scopre che mai come questa volta sarà forte la componente femminile. Inoltre, l’età media degli eletti oltre confine si abbassa rispetto al passato.
Guardiamo, per esempio, al Nord e Centro America. In sintesi, in quella ripartizione estera vincono tre donne. Rielette Fucsia Nissoli (Fi) (leggi qui l’intervista esclusiva di ItaliaChiamaItalia all’On. Nissoli) e Francesca La Marca (Pd) alla Camera, mentre al Senato conquista il seggio Francesca Alderisi (Fi).
Voto italiani all’estero, in Nord e Centro America è tris di donne
Giovanna Giordano, l’unica donna candidata alla Camera con il MAIE, ha raccolto più preferenze di tutti gli altri, lasciando tre uomini dietro di sè, tra cui anche un ex deputato (Salvatore Ferrigno). Dietro di lei si piazza Angelo Viro.
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Matteo Gazzini, 32enne altoatesino residente a New York e candidato con il centrodestra in quota Lega, ha raccolto 5.100 preferenze personali arrivando terzo in lista, 50 preferenze dietro Vincenzo Arcobelli. Solo che Arcobelli – presidente CTIM, consigliere CGIE per il Nord America – viene da sempre considerato un big player all’interno della comunità italiana in America. Gazzini invece era pressoché uno sconosciuto, poco temuto dai rivali. Eppure, con una campagna elettorale molto aggressiva sia sui social che a livello di lettere e cartoline spedite a casa dei connazionali, è riuscito ad ottenere un ottimo risultato, pur non entrando in Parlamento.
Anche in Europa vengono premiati giovani e donne. E quando diciamo giovani, non intendiamo i ventenni, ma le persone appartenenti alla generazione che va dai 30 ai 50, esponenti della società civile, liberi professionisti. Guardiamo in Sud America, dove Mario Borghese – giovane deputato MAIE uscente, meno di 40 anni – raddoppia i suoi voti. E nel Vecchio Continente, dicevamo, con il centrodestra entrano in Parlamento Simone Billi, classe 1976, e Raffaele Fantetti, che certo vecchio non è.
E ancora: Laura Garavini, capolista Pd al Senato, sbaraglia tutti e conquista il seggio a palazzo Madama. Angela Schirò e Massimo Ungaro (30 anni) eletti con il Pd alla Camera mandano a casa sia Alessio Tacconi che Gianni Farina e battono pezzi grossi come l’ex deputato Franco Narducci.
LEGGI QUI L’INTERVISTA ESCLUSIVA DI ITALIACHIAMAITALIA A LAURA GARAVINI
Altri esempi? Alessandro Fusacchia, eletto alla Camera con +Europa, ha 39 anni. L’unico eletto del M5S è donna e si chiama Elisa Siragusa. E’ nata a Milano nel 1986 e a 32 anni si appresta a rappresentare nella più alta istituzione democratica della Repubblica i nostri connazionali residenti in Europa.
Insomma, ci siamo capiti. Gli elettori votano nella maggior parte dei casi seguendo criteri nuovi e particolari, guardando meno ai programmi dei partiti e più alle storie personali dei candidati, ma anche alle loro foto, alla loro immagine, perché nell’epoca di internet forse anche l’occhio fa la sua parte. Evidentemente alle donne viene attribuita, giusto o no, quella sensibilità in più che in politica non guasta mai e ai più giovani dinamicità, freschezza, capacità di stare al passo con i tempi, di sapersi muovere in un mondo sempre più virtuale e di avere la forza, anche fisica oltre che mentale, di sopportare con efficacia l’asprezza del lavoro parlamentare.
Giovani e donne mandano in cantina dinosauri dai capelli bianchi e accreditati contendenti. Forse, la vera rivoluzione è proprio questa.