“Il grazie che il dittatore Maduro ha inviato a “Roma” per la solidarietà ricevuta va girato senza esitazioni al governo 5Stelle-Lega-Maie, assieme ai complimenti per avere isolato l’Italia rispetto all’Europa e per avere impedito che tutti i 28 partner europei convergessero sulla posizione di riconoscere al Presidente del Parlamento la responsabilità di guidare la transizione verso democratiche elezioni. Una pagina nera per la diplomazia italiana e per il Paese, che dal dopoguerra ad oggi non si è trovato mai così distante dai suoi alleati storici su una scelta di democrazia”. Lo dichiarano in una nota i parlamentari del Pd eletti all’estero, Garavini, Giacobbe, Carè, La Marca, Schirò, Ungaro.
“I rappresentanti della grande maggioranza della comunità italiana in Venezuela non a caso hanno scelto un interlocutore più serio e credibile, chiedendo comprensione e aiuto al Presidente Mattarella in una lettera firmata dalla federazione dei circoli italiani (venti in tutto il Paese), dalla Camera di Commercio italiana in Venezuela e dall’associazione dei giovani italo-venezuelani.
Intanto, il Ministro degli esteri Moavero Milanesi viene richiamato all’ordine, il Sottosegretario Di Stefano paga la cambiale degli appoggi maduristi al movimento pentastellato facendosi crociato del principio di non ingerenza a livello globale, il Sottosegretario Picchi dice e non dice e il Sottosegretario Merlo, che ha presentato la sua nomina come una svolta storica per le comunità italiane del Sud America, farfuglia impotente e inessenziale. E tutti fingono di non capire che il Parlamento venezuelano (monocamerale) è l’unico organismo legittimato da un voto democratico a guidare la transizione e che il riconoscimento di Guaidò in quanto presidente di tale organismo non è una scelta personale e di parte, ma il sostegno a una prospettiva di ripristino della legalità democratica in un Paese martoriato. Diranno poi i venezuelani, attraverso il loro libero voto, a chi vorranno affidare le sorti del loro Paese”.
“I nostri connazionali in Venezuela sappiano, comunque, che in Italia e nel mondo – concludono i dem – vi sono milioni di italiani che tra dittatura e democrazia sanno bene cosa scegliere, milioni di italiani che in queste ore guardano a loro con solidarietà e speranza, pronti a fare ogni sforzo per assecondare il ritorno del loro grande Paese sulla strada della libertà e della ripresa economica e sociale”.