Silvio Berlusconi continua a lavorare per un centrodestra unito, ma il Cavaliere si rende conto che il suo compito non è affatto facile. Forza Italia continua a dividersi sulla alleanza con la Lega. Sono tanti gli azzurri convinti che il partito dell’uomo di Arcore sia troppo appiattito sulle posizioni del Carroccio. Così il malumore azzurro rallenta le trattative in corso con il Carroccio sulle candidature per le amministrative. Silvio decide dunque di intervenire e far sentire la propria voce.
"Non c’è nessun appiattimento di Forza Italia su nessuno, anche con la Lega ci muoviamo all’unisono nella stessa direzione". "Noi – dice l’ex premier al ‘Gazzettino’ – abbiamo cominciato a confrontarci sui programmi. E per ‘noi’ intendo Fi, Lega e Fratelli d’Italia, che solo insieme possono superare il 40% e vincere al primo turno le prossime elezioni nazionali".
Ad una domanda sulle primarie per il candidato premier, replica di credere "che i partiti debbano dimostrare di saper selezionare una classe dirigente, e prendersi la responsabilità delle proprie scelte. Le primarie, quindi, potrebbero essere una extrema ratio ove non si raggiungesse un accordo fra gli alleati". Infine, sul terrorismo ritiene che "purtroppo oggi l’Italia nel contesto europeo ed internazionale e’ irrilevante", "la soluzione del problema Isis puo’ realizzarsi solo" con una coalizione sotto l’egida dell’Onu che "metta insieme Europa, Usa, Federazione Russa, Cina e alcuni Paesi Arabi".
Questi continui maldipancia azzurri a Berlusconi danno solo fastidio. Il Cav ha trascorso il suo venerdì a Milanello per occuparsi del suo Milan, ma già da sabato mattina è atteso a Mogliano Veneto, dove si concluderà la ‘due giorni’ promossa dal Ppe azzurro (intitolata ‘Il Nordest, l’Italia e l’Europa che vogliamo dopo Parigi’) e organizzata dall’eurodeputato Elisabetta Gardini e dal coordinatore regionale in Veneto, Marco Marin. Berlusconi parlerà di politica estera alla luce della crisi russo-turca e indicherà le prossime strategie di Fi.
Intanto il dibattito all’interno di Forza Italia continua. Paolo Romani, capogruppo dei senatori azzurri, rifiuta l’etichetta di ‘anti-leghista’, sottolinea la necessità di un’alleanza elettorale con Matteo Salvini, ma con Forza Italia che resti partito traino di una coalizione di centrodestra con Silvio Berlusconi leader. Per Romani è giusto cercare l’accordo con il Carroccio, già alle comunali, ma non si può trascurare quell’elettorato moderato, che rappresenta ”gran parte” degli italiani astenuti, perché stanchi della politica. Ha ragione, dunque, spiega Romani, il Cav quando dice che Fi ”non si deve appiattire a nessuno” e bisogna riconquistare i consensi di chi non si ritrova nelle posizioni di Grillo e Salvini e non voterà mai il Pd renziano.
Insomma, spiega Romani, “io rivendico per Fi l’apertura di un confronto vero con la Lega sui contenuti e, ovviamente, anche sui candidati alle amministrative” e ribadisce “la necessità di avere una coalizione di centrodestra, rappresentativa di tutte le sensibilità interne, nel solco della tradizione liberale e moderata di Fi”.
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