Questo Natale 2020 ce lo ricorderemo a lungo, su questo non c’è alcun dubbio. La pandemia causata dal Covid19 si è impossessata delle nostre vite, delle nostre abitudini, delle nostre tradizioni persino. Niente pranzi e cene a casa di amici e parenti, non si può. Almeno, non come siamo sempre stati abituati a fare. Niente vacanze in giro per l’Italia, tanto meno all’estero: la zona rossa – o arancione – ci proibisce spostamenti di ogni genere (o quasi). Non potremo neppure uscire di casa, se non per motivi urgenti e di estrema necessità. Ce lo ricorderemo per sempre sì, ma sarà un Natale, per molti versi, da dimenticare.
Come se non bastasse la crisi sanitaria, che ha scatenato una gravissima crisi economica, non è ancora scomparso del tutto lo spettro di una crisi di governo. Il virus, questa volta, si chiama Matteo Renzi: è lui che continua a muovere i suoi distinguo nei confronti del governo – di cui il suo stesso partitino del 2% fa parte – e del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Verrebbe voglia di andare al voto domani mattina, per levarsi dai piedi il senatore toscano che non capisce che in questo momento c’è bisogno di fare squadra, di lavorare per il Paese, per la serenità degli italiani, per far ripartire l’Italia. Ricatti e minacce non servono a nulla, se non ad allontanare ancora di più i cittadini dalla politica. Ma Renzi, preso dalla stessa sindrome del Papeete di cui è rimasto vittima Matteo Salvini, pare non curarsene.
Sì, argomentare e chiedere maggiore attenzione nei confronti delle proposte messe sul tavolo da Italia Viva va bene, è legittimo. Usare toni minatori, minacciare la crisi di governo un giorno sì e l’altro pure, parlare di nuove maggioranze parlamentari in caso di crisi, vuol dire fregarsene altamente della situazione di emergenza che sta vivendo lo Stivale; vuol dire essere disposti a tutto pur di avere qualche prima pagina o maggiore spazio nei talk show. Come è scaduto ai nostri occhi l’ex premier!…, dai tempi in cui noi stessi ci battevamo insieme a lui per il Sì al referendum costituzionale bocciato poi dagli italiani…
Ma questa è la politica, ragazzi. C’è sempre qualcuno che si crede più furbo degli altri e che crede di essere in grado di muovere le pedine come più gli piace. Questa volta, però, il gioco è davvero molto pericoloso e al Matteo toscano potrebbe non piacere l’esito della crisi che egli stesso minaccia quotidianamente. Nei sondaggi è già calato di oltre un punto percentuale, Italia Viva è intorno al 2% o poco più: il nulla. Noi ci auguriamo che di fronte a una crisi Mattarella, constatato che non c’è più una maggioranza e non ne esiste una alternativa, decida di sciogliere le Camere e portare il Paese a nuove elezioni. Con il voto anticipato, Matteo Renzi sparirebbe una volta per tutte. Ciascuno sceglie di suicidarsi come più gli piace.
Questo è un governo che per la prima volta vede nella stanza dei bottoni un eletto all’estero. Di certo anche per questo nella legge di Bilancio c’è davvero tanto per gli italiani nel mondo. Più personale per la rete consolare, musei gratis per gli italiani all’estero iscritti AIRE, dimezzata quell’odiosa e iniqua tassa chiamata Imu (ma bisogna fare di più, va abolita del tutto e per tutti!); e poi ancora il riconoscimento dei ristoranti italiani all’estero, confermato il Fondo cultura e le risorse agli enti gestori, quelli che si occupano di insegnare e promuovere la lingua italiana nel mondo, trovati i soldi per organizzare le elezioni dei Comites l’anno prossimo. C’è tanto altro. Una finanziaria molto diversa rispetto al passato, quando per il Sistema Italia oltre confine si prevedevano solo tasse e tagli e chiusure di sedi diplomatico-consolari. Una manovra economica che rappresenta sicuramente un bel regalo di Natale per chi vive all’estero.
Ma questo non è un editoriale politico, è un augurio di Buon Natale ai nostri lettori. Buon Natale nonostante il virus, le restrizioni, il numero dei contagi ancora altissimo così come quello delle vittime. E’ un augurio di Buon Natale nonostante Renzi, nonostante una politica che in Italia risulta essere sempre rissosa, polemica, autoreferenziale. Con buona pace di coloro che ancora si recano alle urne sperando che il proprio voto possa contare qualcosa. Macchè. Questi dentro al Palazzo fanno e disfanno come vogliono.
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L’EDITORE
Ricky Filosa