”Il rischio di aprire troppi fronti contemporaneamente c’e’, ma e’ indubbio che questo Paese non puo’ piu’ rinviare la riforma della giustizia, neanche invocando l’esigenza di farne altre, pur necessarie”. Cosi’ Michele Vietti, vicepresidente del Csm, in un’intervista al Sole 24 Ore. ”I mercati sono perennemente in movimento e la concorrenza riguarda anche gli ordinamenti giudiziari. Chi non li rende tempestivi ed efficaci ha gia’ perso la partita per attrarre risorse”, dice Vietti. ”I giuristi a vario titolo non sono esenti da responsabilita’ per la mancata ripresa economica”.
Sulla responsabilita’ dei magistrati, ”la responsabilita’ diretta avrebbe dato la stura a un contenzioso incontrollabile. Cosi’ non credo. Certo – osserva Vietti – occorrera’ precisare bene il concetto di ‘cattivo uso’ per evitare l’abuso di questo strumento. Sono d’accordo, invece, sull’abolizione del filtro, sull’obbligatorieta’ della rivalsa e sull’aumento dell’importo recuperabile. La responsabilita’ disciplinare e’ una cosa diversa ma l’una non esclude l’altra”.
Parlando di Beppe Grillo e delle consultazioni sul web, ”la rete, piaccia o meno, e’ la comunicazione di oggi. Come tutti gli strumenti si presta a usi strumentali e a distorsioni che esigono cautela ma non possono metterne in dubbio la rivoluzionaria portata innovativa. Certo la politica – sottolinea Vietti – non puo’ pensare di delegare alla rete la responsabilita’ delle sue decisioni”.
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