Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd in Senato, in una nota dichiara: "Leggo che il Pdl vuole riprendere il confronto sulla giustizia a largo raggio. Il Pd non si sottrae al confronto. Dall’inizio della legislatura. Ma e’ davvero curioso leggere oggi certe dichiarazioni visto che, ad esempio, in Senato e’ il Pdl che tiene fermo il ddl anticorruzione, nonostante gli auspici e gli interventi del ministro Severino. Quel testo non sara’ il miglior provvedimento possibile, ma andrebbe approvato cosi’ come ci e’ venuto dalla Camera per fargli vedere la luce”.
L’esponente del Partito Democratico aggiunge che "sulla responsabilita’ civile il Pdl esige una norma punitiva nei confronti dei magistrati che l’Unione europea non ci ha mai richiesto, e non contento di questo dice no alla mediazione proposta dal governo. Per quanto riguarda una nuova disciplina delle intercettazioni diciamo da tempo che e’ necessario intervenire. Ma qual e’ il nodo? Che l’equilibrio cosi’ delicato tra esigenze del processo, tutela della privacy e liberta’ della stampa di informare e’ stato inteso dal centrodestra come necessita’ di una stretta e di una limitazione tout court per i magistrati di usare le intercettazioni. E noi non possiamo accettare queste limitazioni. E il Pdl non puo’ strumentalizzare una vicenda delicata come quella del conflitto di attribuzioni sollevato dal Quirinale davanti alla Corte, nella quale nessuno ha mai parlato di abuso nell’uso delle intercettazioni, per fughe in avanti su questo tema. E sono di oggi le dichiarazioni del ministro della Giustizia che ha sottolineato l’importanza delle intercettazioni come un mezzo fondamentale di investigazione. Insomma – conclude Finocchiaro -, siamo disponibili al confronto. Non alle provocazioni".
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