"Forza Italia, come tutte le opposizioni, su alcuni provvedimenti in materia di giustizia ha scelto di votare con la maggioranza. Ma le linee strutturali saranno comunque dei partiti di governo. Non mi risulta che ci siano altri patti, nè scritti, nè taciti". Cosi’ Donatella Ferranti, deputata del Pd, presidente della Commissione Giustizia a Montecitorio, in un’intervista a Repubblica esclude che il patto del Nazareno possa essere replicato per la riforma della Giustizia.
"Il fantasma di Berlusconi – dice – non aleggia sulla riforma della giustizia targata Orlando".
Quanto alla responsabilita’ civile dei giudici, uno dei punti piu’ controversi della riforma all’esame del Consiglio dei ministri del 29 agosto e tra quelli indicati come prioritari dai governi Berlusconi, l’esponente del Pd aggiunge: "La linea di demarcazione e’ evidente perche’ all’epoca si parlava di responsabilita’ diretta, mentre ora si cerca di rispondere agli errori giudiziari tenendo fermo il principio della responsabilita’ indiretta".
Ferranti si sofferma poi sulle parole del viceministro Enrico Costa, del Ncd, che si e’ detto pronto a chiedere il processo breve come contraltare alla prescrizione bloccata in primo grado: "Se parliamo di processo che deve avere una durata ragionevole allora ci intendiamo. Se invece vogliamo evocare quel famoso processo breve che mandava al macero tutti i dibattimenti che non si erano esauriti in un tempo prestabilito, allora sarebbe proprio il contrario di un processo giusto. Ma io non credo che Costa voglia tornare indietro anziche’ guardare in avanti".
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