Quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare. Si dice così, no? Le elezioni politiche sono sempre più vicine. Mentre i parlamentari uscenti puntano a difendere le proprie poltrone, si presentano sulla scena nuove figure, pronte a soffiare il posto in Parlamento a coloro che l’hanno occupato negli ultimi anni. Sarà una bella battaglia, in tutte e quattro le ripartizioni estere. Ma sarà soprattutto in Europa che se le daranno di santa ragione.
Proprio nel Vecchio Continente da qualche tempo sta lavorando Giuseppe Arnone, con la sua Fondazione Italiani in Europa. Chi è Arnone? Italiachiamaitalia.it lo ha chiesto proprio a lui.
“Giuseppe Arnone è innanzitutto un padre, un marito ed un imprenditore originario di Favara – ci ha risposto -, un comune appartenente alla Provincia di Agrigento e, se dovessi rispondere su due piedi alla sua domanda, direi che Giuseppe Arnone è un pazzo visionario che ama la politica, quella intesa come servizio per la gente, e la ama così tanto da aver lasciato la sua terra, la Sicilia, poiché fermamente convinto che la scelta di un impegno concreto, assiduo ed intelligente nel collegio Europa possa essere rappresentativo della nostra sicilianità, ma soprattutto possa dar voce a tutte quelle comunità di siciliani residenti all’estero che chiedono una necessaria azione di cambiamento”.
Ci parli della sua Fondazione Italiani in Europa. Perché nasce, quali gli obiettivi?
La Fondazione Italiani in Europa nasce con la precisa volontà di offrire a tutti coloro che vivono la nostra stessa condizione di “Italiani in Europa” la possibilità di continuare ad essere parte attiva della vita politica e sociale italiana, così da favorire la crescita e lo sviluppo economico del Paese promuovendo scambi interculturali tra le varie realtà europee e l’Italia.
Sentiamo l’esigenza di creare una rete di attiva partecipazione e collaborazione tra i professionisti che operano nello stesso settore e favorire i contatti con imprese, centri di ricerca e di formazione estera.
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Insomma, l’obiettivo della Fondazione è quello di porre sempre al primo posto i bisogni dei nostri cittadini all’estero che, con grandi difficoltà, si sono integrati ed affermati nel territorio che li ha ospitati, senza accettare alcuna forma di clientelismo e favoritismo, dimostrando con grande orgoglio il loro valore professionale.
Avete già intrapreso alcune iniziative sul territorio?
Una delle prime ed importanti attività promosse dalla mia Fondazione è stata la Festa delle Eccellenze Italiane in Europa, tenutasi a Favara, mio paese di origine, lo scorso 22, 29 e 30 Luglio. Ho fortemente voluto questo evento poiché credo sia doveroso esaltare e valorizzare la sicilianità che viene esportata all’estero e premiare tutte quelle personalità che da anni lavorano nei Paesi dell’Unione Europea facendo conoscere le eccellenze della nostra terra.
E’ stato emozionante vedere la nostra Piazza Cavour gremita di persone provenienti dall’estero e ritornate nel proprio paese natio e constatare come è sufficiente un pizzico di attenzione, rispetto ed amore in più per il nostro territorio e per le nostre tradizioni affinché possano essere mantenute salde le radici che legano la Sicilia con i siciliani che sono emigrati all’estero portando in alto il nostro prestigio.
Altro importante evento è stato l’incontro/dibattito sul tema: “emigrazione ed integrazione degli italiani all’estero”, organizzato il 14 settembre presso il Castello Chiaramonte del Comune di Favara a cui ha partecipato il ministro della famiglia, salute ed integrazione tedesco Monika Bachmann, incontro estremamente significativo soprattutto perché è stato firmato un protocollo d’intesa al fine di valorizzare al massimo i nostri connazionali emigrati in Germania.
Al momento sono impegnato in un tour europeo nelle città a più alta emigrazione siciliana ed ho predisposto una serie di incontri con imprenditori, associazioni e professionisti residenti all’estero.
Le elezioni si avvicinano… Arnone punta a una candidatura?
La proposta di dare un peso “politico” al mio impegno sociale e professionale all’Estero, ormai consolidato da tempo, è arrivata dal Coordinatore Regionale di Forza Italia, On. Gianfranco Miccichè, un anno fa, nel momento in cui mi ha nominato Coordinatore azzurro dei Siciliani nel Mondo.
Successivamente, è stato un vero onore confrontarmi ed incontrare personalità di elevato spessore politico e culturale come il Senatore Vittorio Pessina, nominato dal Presidente Silvio Berlusconi come responsabile nazionale del dipartimento Italiani all’estero di Forza Italia, che ha apprezzato e ben condiviso le mie proposte politiche. Non potevo quindi che cogliere con estremo entusiasmo la fiducia che è stata riposta in me, nella consapevolezza dell’impegno e delle responsabilità che derivano da un ruolo di questa portata.
Mi è stata offerta la possibilità di concretizzare ancora e sempre di più il mio impegno, dando un importante contributo nell’organizzazione di Forza Italia su base internazionale, volta all’ascolto e all’aiuto dei nostri connazionali. Vi è un estremo bisogno di ripartire dai rapporti umani salvaguardando il patrimonio affettivo.
Berlusconi è ancora oggi quel grande leader che può portare il centrodestra alla vittoria?
Berlusconi è stato, è e sarà il leader che porterà il centrodestra alla vittoria. Tutti noi gli riconosciamo enormi capacità di lettura dei problemi e lucidità e spiccata lungimiranza nel risolverli. L’ascesa di Forza Italia nei sondaggi è palese ed è legata al fatto che si ha la consapevolezza che solo il Presidente Silvio Berlusconi possa risollevare le sorti del Paese. La storia gli sta dando ragione, anche rispetto a tesi e soluzioni avanzate in politica estera.
Come giudica le politiche degli ultimi governi per quanto riguarda gli italiani nel mondo?
Totalmente fallimentari è un eufemismo. Ed è proprio questo fallimento che ha reso la gente distante dalla politica e demoralizzata. Siamo passivi spettatori di una realtà allarmante e dal sapore amaro: abbiamo perso i nostri giovani, i nostri talenti migliori, perché i governi nazionali e regionali non hanno saputo premiare e valorizzare il merito di chi cercava solo una possibilità. Più volte tutte le associazioni storiche che rappresentano l’emigrazione siciliana nel mondo hanno lanciato un grido di aiuto poiché preoccupate per la totale assenza di interventi sul piano istituzionale. Non è nemmeno stata pienamente attuata la consulta regionale per l’emigrazione, strumento di raccordo e valorizzazione nei confronti di tutti quei siciliani che con grande sacrificio portano nel cuore la Sicilia all’estero.
Inoltre, sul piano operativo, il Servizio emigrazione ed immigrazione presso il Dipartimento Lavoro, Emigrazione Immigrazione e Formazione Professionale risulta carente di risorse umane. Mi auguro vivamente che il prossimo governo, grazie anche al contributo del nostro partito, possa ridare dignità alle varie intelligenze sparse nel mondo.
Quali sono le questioni più urgenti da risolvere per gli italiani residenti in Europa, secondo lei?
Bisogna ricordare alla politica più sorda, quella che io non voglio rappresentare e che mi impegno a contrastare, che la maggior parte degli italiani che risiedono all’estero sono dovuti letteralmente scappare da un’Italia negligente ed indifferente ai loro bisogni. Alla loro scelta, per molti aspetti sofferta, va ridata attenzione e rispetto. Molti di loro possiedono ancora dei beni immobili nei loro paesi di origine: detassiamoli. Questo dovrà essere un nostro impegno.
Ed ancora, occorre impugnare i capitoli di spesa per le comunità siciliane all’estero promuovendo un’organica legislazione in materia.
Accorciamo le distanze tra la politica e l’elettorato: questo può soltanto essere fatto se il politico ricorda ogni giorno di essere il rappresentante del popolo ed il portavoce delle sue istanze, che è stato eletto non per interessi personali ma per accrescere il bene comune. Non mi stancherò mai di ripeterlo.
Berlusconi dice sempre che quelli del Movimento 5 Stelle sono “peggio dei comunisti”. Il nuovo nemico è il M5S?
Si farebbe mai operare da un chirurgo onestissimo ma totalmente inesperto? Io no. Non faccio questo esempio a caso. Voglio citare Benedetto Croce quando disse: “Il politico onesto è il politico capace”. Così è. L’onestà in politica non è un valore aggiunto ma requisito base ed imprescindibile.
Il M5S ha cavalcato e strumentalizzato la sofferenza della gente, giustamente delusa da una cattiva politica, protestando contro tutto e tutti ma costruendo un bel nulla. Non possiamo affidare le sorti del nostro futuro a dei politicanti che non hanno mai lavorato in vita loro: ricordo che solo il 13% dei deputati grillini, prima di diventare tali, ha fatto la dichiarazione dei redditi. Cosa vuol dire? Che non sanno cosa significa svegliarsi la mattina ed andare a lavorare, affermarsi professionalmente, studiare e produrre.
Vivono di slogan, ma nei fatti? Rappresentano il peggio del peggio di tutti i partiti. Della loro inadeguatezza amministrativa e gestionale ne abbiamo avuto testimonianza: guardiamo Roma, Torino, Bagheria… se loro fossero al governo significherebbe tasse ancora più alte sulla casa, una imposta patrimoniale immediata, tasse di successione a livelli esorbitanti. Insomma, una decrescita infelice ed angosciante.
Che inizio 2018 ci aspetta?
Ho sempre avuto il pregio o il difetto di essere un inguaribile sognatore. Sento il profumo di vittoria e sono pronto a concretizzare all’estero il glorioso risultato che il centrodestra ed in particolare Forza Italia ha raggiunto in Sicilia con la vittoria del Presidente Musumeci. La Sicilia è stata sempre laboratorio nazionale, e quindi di riflesso sogno un 2018 in cui Forza Italia ed il centro destra unito sia promotore dell’abolizione della tassa sulla casa, di una minore tassazione sulla famiglia, dell’abolizione sulla tassa della prima auto, di un’aliquota unica per le persone e le imprese, della no tax area per quanto riguarda i primi 12.000 euro annuali di reddito, dell’aumento delle pensioni minime a mille euro. Follia? No, Berlusconi fece tutto questo negli anni dei suoi Governi, forse qualcuno ha la memoria corta…
Chi è interessato a mettersi in contatto con la Fondazione Italiani in Europa, come può farlo?
Chi volesse, può scriverci all’indirizzo email “progettoeu2016@gmail.com”, contattarci telefonicamente ai numeri +39 3316714361; +39 3292918388; 351 2262607 oppure consultare il nostro sito www.fondazioneitalianineuropa.it
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