Dopo aver appreso delle critiche condizioni di salute del 93enne senatore Andreotti, ho pensato ad una battuta che il senatore stesso, uomo dal grande umorismo, apprezzerebbe.
Giulio Andreotti, sette volte presidente del Consiglio, entrò in parlamento nel 1946 e governò direttamente o indirettamente la politica italiana fino al secolo successivo. Per i più giovani ricordo che nel 1946 erano sugli onori delle cronache ad esempio De Gaulle, Togliatti, Churchill, De Gasperi, il Re Vittorio Emanuele III, Papa Pio XII; sembrano insomma tempi antichi, lontanissimi da noi, e Giulio Andreotti era seduto in Parlamento a 27 anni di età. Spesso preso in giro dalla satira per la sua vistosa "gobba", ha sempre scherzato sui temi della vita e anche su se stesso con un’autoironia esemplare.
Egli ha assistito da vicino a tutti i più grandi avvenimenti della storia italiana di questi decenni; molto probabilmente è a conoscenza di segreti di Stato per noi inaccessibili.
La mia riflessione, con tutto il rispetto per il suo difetto fisico, per la sua persona e la sua dignità, è questa: quando il presidente Andreotti lascerà questo mondo non sarà sottoposto ad un’autopsia come i comuni mortali finalizzata a conoscere le cause della morte, ma lo scopo di quell’intervento sarà recuperare la scatola nera che custodisce nella gobba. Lì dentro ci sono le risposte a tutti i punti interrogativi della nostra storia del Novecento. Vorrei tanto fosse possibile davvero…
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