Giuliano Ferrara, intervistato da Italia Oggi, sostiene che al momento non si profila un nuovo leader per il centrodestra: “Fitto non lo commento mai, mi scusi. Né tutte le iniziative, senza capo né coda, di cui siamo circondati, da Matteo Salvini a Maurizio Landini, che è l’ultimo arrivato. Sono cose di rilievo parassitario, piccoli satelliti". Il leader del centrodestra oggi "non c’è. I sondaggi parlano del sorpasso di Salvini su Berlusconi ma il Cavaliere, coi voti di Alleanza nazionale e di Umberto Bossi, costruì un governo di legislatura. Salvini, al massimo, ma se gli va proprio bene, può tenere il Veneto e la Lombardia" e "a quanto può arrivare? Al 12? Al 15? Sarà un risultato che non conterà? Faranno come Beppe Grillo che aveva il 25%". E di Grillo dice: "Un fenomeno da studiare, che farà scuola" e "ora è ridotto a negoziare coi dissidenti e col sindaco di Parma, per cercare di difendere le posizioni" e "il blog di Grillo era scivolato alla 171ma posizione".
Ferrara parla anche del suo ultimo libro "II Royal Baby, Matteo Renzi e l’Italia che vorrà": “Questo non è un libro su Renzi, ma sulla sua continuità ideale con Berlusconi", "non ha visto domenica, Renzi su un palco, usare la retorica berlusconiana dell’ottimismo? E non è forse Renzi ad aver abolito l’articolo 18, quello che il Cavaliere voleva abrogare? E sa di chi era la prima firma della legge che voleva cassare il Senato come camera che votava la fiducia all’esecutivo?".
Sul Patto del Nazareno dice: "Può vincere una linea o, tatticamente, un’altra, ma finché Berlusconi o chi per lui, non deciderà chi sarà il suo successore nel centrodestra, e mi pare che siamo piuttosto lontani da quel momento, l’unico equilibrio è costituito da questa possibile staffetta di contenuti con Renzi".
Dell’accusa di autoritarismo a Renzi dice: "Ma l’hanno detto di tutti: di Bettino Craxi, di Berlusconi, persino di Massimo D’Alema: non appena una leadership si palesa, arrivano nuovi insulti e teoremi come quelli del professor Gustavo Zagrebelski. Però ci faccia caso, che quando sono loro in maggioranza, gli altri sono sempre eversori, viceversa, quando sono in minoranza, ecco balenarsi la dittatura della maggioranza. Sono i soliti rissosi e inconcludenti", oggi c’è l”annuncite’, col Cavaliere c’era il partito di plastica e via dicendo. C’è sempre un establishment che si ribella".
Secondo Ferrara il premier "rischia se non ci sarà ripresa, se la recessione durerà, se il tasso di disoccupazione crescerà, se le liberalizzazioni non si concretizzano. Beh, allora Renzi consumerà il proprio patrimonio di consenso. Però se invece, prenderà provvedimenti sensati… Tipo anche questo sulla scuola, che sarà pieno di demagogia, per carità, ma d’altra parte gli insegnanti solo il suo blocco sociale di riferimento, come lo erano gli imprenditori per B. Ne assumerà 150mila e ad alcuni ha dato 80 euro che, se aspettavano Susanna Camusso, erano ancora là ad attenderli".
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