"Si parte oggi. Davanti al piano di rientro che il Comune ha rispettato, il Mef ci ha informato che sono stati sbloccati 50 milioni dal piano di gestione del debito storico di Roma, fondi che vanno ad aggiungersi agli altri 150 di cui avevamo già disponibilità e questo significa che da questa mattina il Campidoglio è pronto ad investire per le opere del Giubileo secondo un dettagliato piano di opere infrastrutturali, di manutenzione urbana". In una intervista alla Stampa il sindaco di Roma Ignazio Marino, dopo l’incontro di ieri a Palazzo Chigi, annuncia la svolta sul Giubileo: "Siamo pronti ad investire subito sulle prime opere: rotatorie, collegamenti tra le basiliche, percorsi per le bici sul Grab, percorsi a piedi. Mentre nel Giubileo del 2000 il Vaticano chiese che i pellegrini potessero arrivare con i pullman il più vicino possibile a San Pietro, papa Francesco ha chiesto che i pellegrini arrivino a piedi e dunque realizzeremo punti di approdo che consentiranno di percorrere a piedi gli ultimi due chilometri".
Sottolinea poi che "negli incontri che abbiamo avuto col governo, in particolare nell’ultimo, abbiamo riscontrato una attenzione straordinaria. Per noi è stata una sorpresa molto positiva una presenza cosi proattiva del ministro Padoan e il fatto che diverse volte nella riunione sia stata ripetuta la frase: nelle prossime ore potrete avere disponibilità a spendere i fondi. E così è stato: nel corso della notte il Campidoglio ha ricevuto la lettera firmata al ministro dell’Economia", "non avevo dubbi che davanti ai nostri progetti esecutivi, l’impegno del governo si sarebbe materializzato, per effetto di un interesse già espresso con chiarezza dal presidente del Consiglio. Non ho mai dubitato sul fatto che, grazie alla capacità organizzativa del Comune di Roma e del governo italiano, riusciremo ad essere all’altezza delle attese dei quasi tre miliardi di persone che nel corso nell’Anno santo ci seguiranno per televisione e degli oltre 30 milioni di pellegrini che sono previsti a Roma".
Inoltre Marino aggiunge: "E’ stato detto con molta chiarezza che la stazione appaltante è il sindaco di Roma. A noi spetta l’accoglienza e la viabilità. Alla Regione la sanità, alla prefettura la sicurezza". E spiega che non si è discussa della figura né di un commissario, né di un coordinatore: "Si è parlato di provvedimenti diversi per le aree strategiche. Il prefetto Gabrielli, col consueto rigore, ha spiegato quali saranno le sue competenze sull’ordine pubblico e ci ha anche dato una bella notizia: al termine dell’Expo migliaia di agenti saranno spostati a Roma. E su iniziativa della Regione sarà attivato un 112 per qualsiasi emergenza". E conclude replicando ad una domanda sulle presunte frizioni con il premier Renzi: "In medicina aiutiamo il paziente a rialzarsi non a cadere! La verità è che il governo ha dimostrato una volontà forte e piena di collaborazione".
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