Ad ultimatum ormai scaduto, il Circo di Aldo Martini non ha abbandonato le rive del Lungofiume del Santerno, a Imola, come gli aveva ingiunto il sindaco Daniele Manca dopo la disgrazia della giraffa fuggita dal suo recinto e morta per collasso nel primo pomeriggio di venerdi’ scorso, dopo lo sparo di due cartucce di narcotico da parte della Polizia locale. Le polemiche, pero’, non si placano: nel pomeriggio infatti l’amministrazione comunale ha messo a punto un’ordinanza che vieta al Circo non solo di far esibire gli animali, ma addirittura di di accogliere al suo seguito. A nulla sembra essere servito il tentativo del circo, che oggi ha incontrato il Comune, di far valere le proprie ragioni.
‘Il Comune insiste – racconta Aldo Martini – nella sua posizione, restringendo cosi’ la gamma della nostra offerta. E’ un’ingiunzione durissima, che rischia di avere pesanti conseguenze economiche sul nostro lavoro’.
Intanto, in queste ore stanno arrivando da Spoleto, l’ultima citta’ in cui si sono esibiti, gli altri animali del circo. Che Martini deve accogliere: ‘Non posso certamente lasciarli incustoditi o abbandonarli – spiega – e anche se non dovessero entrare sotto il tendone del circo, dovro’ comunque assisterli durante la mia sosta a Imola’.
Permanenza che comunque in ogni caso sara’ piu’ breve della decina di giorni in precedenza programmata. La morte della giraffa, e le polemiche che ne sono seguite, hanno indotto Martini a ridurre a soli quattro giorni le esibizioni, con debutto giovedi’ 4 ottobre. ‘Abbiamo cavalli, coccodrilli, leoni, cammelli e squali inseriti nei loro acquari – continua – che certamente avrebbero allietato e incuriosito il pubblico imolese se la giraffa non fosse fuoriuscita dopo che qualcuno aveva tagliato volutamente la cima che chiudeva il recinto’.
Lo sfogo del circense colpisce anche chi ha ‘sparato ad Aleksandre una dose di anestetico troppo superiore al necessario’ e chi ‘ha smaltito la carcassa del mammifero due ore dopo l’autopsia senza consentire al nostro veterinario di assistervi. Non mancheremo – conclude – di ribadire in sede giudiziaria la lesione dei nostri diritti’. Il Comune di Imola, pero’, non molla, proprio come il circo. E la situazione si fa sempre piu’ ingarbugliata.
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