Giovanni Toti, governatore azzurro della Liguria, intervistato dal Foglio spiega: “Se e’ un bene augurarsi che questo governo non faccia altri danni all’economia, sarebbe invece sbagliato puntare a un ribaltone il 27 maggio, all’indomani del voto europeo”.
Toti auspica un governo di centrodestra, ma legittimato dalle urne: “Farlo attraverso l’ennesima transumanza di deputati e senatori, aprendo una compravendita di parlamentari nella peggiore tradizione del trasformismo italico, non farebbe altro che alimentare quel sentimento di sfiducia verso le istituzioni su cui proprio il M5s prospera. Sarebbe l’immagine emblematica della casta che non vuole andare a casa”.
Sui tempi di nuove elezioni, “essendo l’autunno la stagione da sempre dedicata alla scrittura della Finanziaria, bisognera’ attendere gennaio: a quel punto, ogni occasione sara’ buona, e mi auguro che Matteo Salvini voglia porre termine a questa strana alleanza, frutto di un compromesso al ribasso, per certi versi inevitabile”, dichiara Toti, secondo cui “serve una costituente allargata. Serve che il nostro partito e, se lo vorra’, quello di Giorgia Meloni si sciolgano entrambi in un nuovo contenitore con primarie e regole democratiche. E insieme a FI e FdI, dovranno esserci anche quelle liste civiche che sostengono sindaci di importanti citta’ guidate dal centrodestra in tutta Italia”.
In merito alla legge di Bilancio, “Salvini e Di Maio una responsabilita’ se la dovranno pur prendere. Hanno voluto questo governo, ne hanno impostato l’agenda economica, hanno anche scritto il Def insieme: ora dubito che Mattarella gli consenta di farsi da parte e lasciare il Paese allo sbando, sperando che arrivi qualcun altro a cavarli d’impaccio”, osserva Toti. “E poi, con i voti di chi? Potrebbero anche mettersi le mani dietro la schiena, ma le loro impronte digitali, sui conti pubblici, saranno evidenti a tutti”.