Orizzonte Italia e United Italian Societies lunedì 9 dicembre hanno presentato, presso la sala stampa della Camera dei deputati, il documento “Per il ritorno dei talenti italiani”, incentrato sul fenomeno dell’emigrazione dei giovani altamente qualificati e sulle strategie per incentivare il loro ritorno in Italia.
“Le proposte si focalizzano su misure innovative per incentivare lo sviluppo delle competenze d’eccellenza e il ritorno dall’estero dei talenti italiani”, ha sottolineato Giulio Gottardo di Orizzonte Italia, dottorando di economia all’Università di Oxford e research fellow in SDA Bocconi con il PNRR Lab.
“Crediamo infatti, che il nostro Paese possa fare molto di più per valorizzare il talento italiano che si trova all’estero, sia promuovendone il rientro sia sfruttando meglio il potenziale di chi rimane fuori”.
“La prima proposta – ha spiegato Guglielmo Santamaria, Managing Director di United Italian Societies – si chiama “Vado e Torno”: si tratta di borse di studio destinate agli studenti meritevoli e con limitate possibilità economiche che desiderano intraprendere percorsi universitari d’eccellenza all’estero, vincolati al ritorno in Italia”.
“Le borse di studio sarebbero destinate – ha aggiunto Niccolò Babbini, Global Head dell’Italian Symposium e direttore presso United Italian Symposium – a studenti le cui famiglie sono al di sotto di un certo ISEE, lo stesso individuato dal Ministro dell’Università per studiare sul territorio italiano. I fondi erogati dal Ministero non coprirebbero solo la retta, ma anche il vitto e alloggio dello studente.
Le aziende italiane che parteciperanno al programma potranno pubblicare all’interno di un portale le loro opportunità di lavoro e lo studente, finito il percorso triennale, potrà rientrare in Italia già con un lavoro, portando con sé tutto il bagaglio di conoscenze conseguito all’estero. In alternativa, lo studente può tornare in Italia per proseguire il suo percorso accademico, o ancora, posticipare il suo rientro, continuando a studiare all’estero.
I fondi dovrebbero essere pubblici e privati: aprire al cofinanziamento privato permette da una parte di aumentare il numero di borse di studio, dall’altra ovviamente di favorire anche le aziende”.
Ulteriori proposte riguardano la semplificazione del riconoscimento dei titoli di studio esteri, per favorire il rientro di laureati e ricercatori, e gli incentivi fiscali. Sarebbe utile oltre a incentivare l’offerta di personale qualificato, riducendo le tasse per i lavoratori, creare un incentivo a favore dell’azienda che assume un lavoratore che rientra dall’estero, come una riduzione dei contributi a suo carico.
All’evento sono intervenuti anche Umberto Belluzzo, Fabio Carolla e Sara Chemello di United Italian Societies.