Un ragazzo di 20 anni, con problemi psichici, e’ morto ieri sera nella struttura che lo ospitava, a Casalecchio di Reno, nel Bolognese. Durante una violenta crisi aveva aggredito gli operatori socio-sanitari. Questi hanno provato a immobilizzarlo, a convincerlo ad assumere un calmante. In difficolta’, hanno chiamato il 118. All’arrivo del medico, verso le 22.30, pero’, il giovane non respirava piu’ e inutili sono stati i tentativi di rianimarlo.
Per far luce sull’episodio il pm di turno della Procura di Bologna Giampiero Nascimbeni ha disposto l’autopsia. E almeno quattro operatori saranno iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo, anche a loro garanzia. Proprio dall’esame medico ‘attendiamo risposte chiare per comprendere le cause della morte’, ha detto il procuratore aggiunto Valter Giovannini. Sul corpo, dopo un primo esame, non sono stati trovati segni evidenti di percosse, se non due macchioline di sangue nel naso.
Le indagini, affidate ai carabinieri, approfondiranno la dinamica. Gli accertamenti, comunque, non sembrano preoccupare la coop Societa’ Dolce, piccolo colosso emiliano della cooperazione sociale, che gestisce il centro non ospedaliero ‘Dolce Casa’, una dozzina i pazienti assistiti, con problemi mentali. Gli operatori, ha spiegato il presidente Pietro Segata ‘hanno fatto il loro dovere’. Cioe’, non essendo infermieri professionali, ‘hanno cercato di contenerlo. Quando hanno giudicato che non era piu’ contenibile hanno chiamato il 118, per un trattamento sanitario obbligatorio. Uno di loro si e’ anche fatto male’.
Il giovane era appena tornato nella residenza dopo due giorni passati con la madre. Dopo cena tutto sarebbe scoppiato per una discussione banale: quando gli e’ stato detto di andare a letto e di mettere via la Playstation, lui si e’ innervosito e ha iniziato a colpire il personale con calci e pugni, in corridoio. Comportamento aggressivo dovuto alla malattia, non nuovo, e che veniva curato con farmaci calmanti.
I paramedici del 118 e carabinieri sono arrivati quasi in contemporanea, quando era ancora vivo, ma stava gia’ male. E’ stato il medico a decretarne il decesso. La cartella clinica con la sua storia sanitaria sara’ acquisita dalla Procura. Negli ultimi mesi, su richiesta della nonna, che lo seguiva, era stato fatto uno screening per accertare eventuali problemi cardiaci. ‘Aveva dato esito negativo’, ha detto Segata.
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