Carlo Giovanardi si schiera contro la norma prevista dall’art. 2 che sposta a 18 anni i limiti di età per essere eletti a deputato, senza sapere forse che così facendo in realtà va contro l’intero mondo giovanile.
Ecco comunque il ragionamento del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Famiglia: "Un deputato diciottenne rischia di diventare uno spostato senza arte ne’ parte, se non rieletto". E ancora: il baby deputato potrebbe poi "soggiacere alla tentazione di fare il parlamentare a vita, in mancanza di altre reali alternative".
Giovanardi forse dimentica che tanti politici "non più giovani" sono da anni in Parlamento, ed anche loro – pur essendo entrati nel Palazzo magari più in là negli anni – non vogliono mollare la propria poltrona e tendono ad attaccarsi al proprio seggio come delle cozze.
Giovanardi ha probabilmente ragione quando dice "a 18 anni un giovane ha bisogno di continuare a studiare o di iniziare un’attivita’ lavorativa che lo metta in grado di essere libero nelle sue scelte e di portare un contributo di esperienza in Parlamento". Ma si può sempre continuare a studiare anche mentre si fa il deputato. Del resto, dov’è tutto ‘sto gran lavoro che fanno i nostri parlamentari? Forse che, per schiacciare un bottone, si debba rinunciare a farsi una cultura o a frequentare un corso di studi all’Università? Mah…
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