È stata l’esibizione del celebre coro polifonico sardo ‘Su Nugoresu’, da oltre trent’anni attivo nella promozione nazionale e internazionale della tradizione musicale della Sardegna, ad aprire la cerimonia ufficiale alla Camera dei deputati che dà il via alle celebrazioni per la tredicesima edizione della Giornata nazionale del Dialetto e delle Lingue locali, che ricorrerà domani, 17 gennaio.
Istituita nel 2013 dall’Unione nazionale Pro loco d’Italia (Unpli), l’obiettivo della Giornata è lavorare affinché il patrimonio linguistico italiano in tutte le sue varietà dialettali non venga dimenticato, ma al contrario esaltato e valorizzato come un valore fondamentale per l’identità culturale collettiva.
Alla cerimonia, nella Nuova Aula dei Gruppi Parlamentari di Montecitorio, hanno partecipato il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e il presidente dell’Unpli, Antonino La Spina.
Insieme a loro, tra gli altri, Giovanni Solimene, presidente del Premio Salva la Tua Lingua Locale, Vito Tenore, presidente di Sezione della Corte dei Conti e autore de La Costituzione tradotta nelle lingue e nei dialetti regionali, Vincenzo Santoro, responsabile Dipartimento Cultura Anci, Leandro Ventura, direttore Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale e Salvatore Trovato, presidente della giuria del Premio Salva la Tua Lingua Locale.
Fontana: Rispettare ogni voce è principio democrazia
Oggi, ha detto Fontana, “onoriamo tutti i dialetti e tutte le lingue locali del nostro Paese e quindi anche il principio fondamentale della nostra democrazia: il rispetto di ogni voce. Custodirli è indispensabile per preservare le nostre più autentiche radici identitarie e per trasmettere anche alle future generazioni un’eredità dal valore inestimabile. I dialetti e le lingue locali sono il volto più genuino delle comunità. Facciamo in modo che questo volto continui a sorridere, a raccontare e a insegnare”.
I dialetti e le lingue locali, ha sottolineato ancora il presidente della Camera, “sono molto più di semplici strumenti di espressione. Sono lo specchio delle nostre identità locali, che alimentano il senso di appartenenza alla terra dove viviamo. Sono il riflesso delle nostre radici più profonde, che rafforzano il legame con le comunità di ieri e di oggi. Sono la memoria delle nostre tradizioni e un ponte che collega le generazioni attraverso i secoli. L’Italia è un mosaico di culture e ogni dialetto è una tessera che lo arricchisce giorno dopo giorno. I dialetti raccontano storie di vita, di lavoro, di speranza. E ci ricordano da dove veniamo”.
La Spina: Con lavoro pro loco manteniamo vive tradizioni
La Giornata nazionale del Dialetto e delle Lingue locali, ha dichiarato La Spina, “rappresenta una delle iniziative più significative per la tutela e la valorizzazione del nostro patrimonio linguistico, che unisce l’Italia nella sua diversità. È una festa di tutti e per tutti gli italiani. Ogni anno, grazie al lavoro instancabile delle Pro loco, si riesce a stimolare la memoria storica delle espressioni dialettali e a mantenere vive tradizioni che sono parte integrante della nostra identità culturale. Siamo grati alla Camera dei deputati e al presidente Fontana per il patrocinio e il supporto che ci consentono di promuovere questa iniziativa che ogni anno riscuote tanto successo. Tra le molteplici attività organizzate dall’Unpli per la valorizzazione dei dialetti ricordiamo il concorso letterario Salva la tua lingua locale, che stimola ogni anno la produzione di testi e opere che celebrano le nostre radici linguistiche”, ha concluso il presidente dell’Unione nazionale Pro loco d’Italia.
Tenore: La Costituzione in dialetto simbolo unità di tanti popoli
“Io da magistrato ho tentato un’operazione che non era mai stata fatta, unendo colleghi giuristi e linguisti abbiamo tradotto la Costituzione in tutti i dialetti dei capoluoghi regionali. Un’opera che non era mai stata scritta. È costata tempo e fatica, ma il risultato è piacevolissimo”, ha spiegato Vito Tenore, presidente di Sezione della Corte dei Conti e autore de La Costituzione tradotta nelle lingue e nei dialetti regionali. Tra l’altro, ha sottolineato, “il libro è corredato da un qr code dov’è possibile anche ascoltare la Costituzione in una commovente lettura multidialettiale: ogni cinque articoli cambia il registro, si parte dalla Sicilia in onore del presidente della Repubblica, si passa poi in Calabria e Campania fino ad arrivare in Val d’Aosta, per poi virare e chiudere in Sardegna. Questo volume è stato donato il 2 giugno al presidente della Repubblica”.
L’obiettivo, ha chiosato Tenore, è evidenziare che “la Costituzione è unitaria, ma può essere declinata nei dialetti e nelle lingue italiane per dare valore ai dialetti che sono storia dei tanti popoli che si sono intersecati in Italia, con un avvicinamento anche a fasce culturalmente meno attrezzate”.