È morto mercoledì 19 luglio all’età di 70 anni, in ospedale a Roma, il giornalista Andrea Purgatori. Secondo quanto si apprende, Purgatori era malato e le sue condizioni si erano aggravate nelle ultime ore. Giornalista d’inchiesta, ha lavorato con il Corriere della Sera, dove ha seguito la strage di Ustica e numerosi casi di cronaca. Ha condotto su La7 il programma ‘Atlantide’. Purgatori ha anche partecipato al documentario ‘Vatican Girl: la scomparsa di Emanuela Orlandi‘.
Inviato del Corriere della Sera dal 1976 al 2000, e’ noto per le inchieste e i reportage su casi scottanti del terrorismo internazionale e italiano negli “anni di piombo” e sullo stragismo, come il caso Moro e la strage di Ustica. Ha raccontato numerosi delitti di mafia dal 1982, fino alla cattura di Toto’ Riina. Ha realizzato reportage su molti conflitti, come la guerra in Libano del 1982, la guerra tra Iran e Iraq degli anni ottanta, la guerra del Golfo del 1991, l’Intifada e le rivolte in Tunisia e Algeria. Si e’ occupato di terrorismo, intelligence, criminalita’, ma la sua inchiesta piu’ importante riguarda la strage di Ustica del 1980.
Come scrive Paolo Conti che gli fu collega al quotidiano di Via Solferino, “Andrea Purgatori ha svelato le bugie e le omissioni di chi portava avanti la tesi di una bomba esplosa a bordo dell’Itavia che il 27 giugno 1980 viaggiava con 81 persone a bordo rivelando come il disastro fosse stato causato dall’impatto con un missile. E rimanendo sempre al fianco dei familiari delle vittime e soprattutto garantendo la ricerca della verita’. Per questo Purgatori-Ustica e’ diventato un vero sinonimo, un marchio professionale di straordinaria continuita’, di desiderio di arrivare alla verita’”. Purgatori e’ stato autore di reportage e ha condotto su La7 la trasmissione d’inchiesta ‘Atlantide’.
Docente di sceneggiatura, consigliere degli autori, tra i suoi ultimi lavori la partecipazione alla docuserie di Netflix ‘Vatican Girl’ sul caso di Emanuela Orlandi. Per il cinema ha scritto tra l’altro ‘Il muro di gomma’ (1991) ispirato alla sua inchiesta sulla strage di Ustica, ‘Il giudice ragazzino’ (1994), ‘L’industriale’ (2011). Ha ottenuto tra gli altri il Nastro d’argento 1992 per il miglior soggetto con ‘Il muro di gomma’, il Premio Hemingway di giornalismo nel 1993, il Premio Crocodile – Altiero Spinelli per il giornalismo nel 1992, il Globo d’oro 1994 per la miglior sceneggiatura con ‘Il giudice ragazzino’ e nel 2009, con Marco Risi e Jim Carrington, si e’ aggiudicato il premio Sergio Amidei per la miglior sceneggiatura internazionale con il film ‘Fortapa’sc’.
Impegnato anche nelle battaglie ambientaliste, dal 12 maggio 2014 al 15 giugno 2020 e’ stato presidente di Greenpeace Italia.