“La nuova legge sull’editoria è stata approvata dalla Camera dei deputati in terza lettura e quindi è diventata definitiva. Essa prevede l’istituzione del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, sgravi fiscali per le inserzioni pubblicitarie, il tetto agli stipendi dei dirigenti RAI e altri interventi da tempo richiesti dalle organizzazioni degli operatori e dalla stessa opinione pubblica”. Così in una nota congiunta i deputati eletti all’estero con il Pd, Farina, Fedi, Garavini, La Marca, Porta, Tacconi.
“Per quanto ci riguarda come italiani all’estero, essa conferma il nostro emendamento (primo firmatario Porta), approvato dalla Camera in prima lettura, che inserisce tra i finanziamenti speciali quelli concessi ai “periodici e quotidiani in lingua italiana editi e diffusi all’estero o editi in Italia e diffusi prevalentemente all’estero”. Tale dizione – si ricorderà – fu resa necessaria per evitare che qualche soggetto, per ragioni di ordine formale, potesse essere escluso dagli interventi di sostegno. Questa formulazione tiene conto sia delle pubblicazioni nate e diffuse all’interno della comunità italiana all’estero e ad essa dirette sia delle pubblicazioni stampate in Italia e dirette alle minoranze italiane in Croazia, Slovenia e Istria.
L’anzianità di costituzione delle imprese e di edizione di tali testate, inoltre, è stata ridotta a due anni in modo da evitare di penalizzare soggetti e testate che nella difficile transizione degli ultimi tempi siano passati di mano continuando, tuttavia, a svolgere la loro preziosa funzione informativa e di coesione sociale”.
“La legge – proseguono i dem – concede al Governo la delega per emettere, entro sei mesi, i decreti attuativi, che dovranno ridefinire i criteri di concessione dei contributi e consentire l’entrata a regime della riforma. Siamo convinti che il Governo tradurrà in modo rispettoso e coerente gli indirizzi della delega in modo da consentire ai possibili beneficiari di poter usufruire al meglio delle provvidenze previste. In ogni caso, resteranno costanti la nostra attenzione e il nostro impegno, soprattutto in occasione del parere che le commissioni parlamentari dovranno esprimere sul testo dei decreti, affinché la riforma – concludono Porta e compagni – dia i frutti sperati per gli operatori che all’estero, tra innumerevoli difficoltà, stanno tenendo vivi questi importanti strumenti di coesione culturale e di identità”.
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