Ignazio La Russa, presidente del Senato, a Catania per la Festa tricolore, parlando con i giornalisti a margine dell’evento ha detto: “Giorgia Meloni non ha bisogno di consigli o di dritte, è lei che con molta umiltà, quando ci vediamo, continua come sempre a confrontarsi con me, ma non ha bisogno di dritte. La dritta è lei…”.
La Russa spiega che Fratelli d’Italia è nato come partito “perché volevamo mettere al sicuro la destra politica italiana. Questo era l’obiettivo vero, al di là di quanti voti avremmo potuto prendere. Perché il Pdl si avviava a essere inesorabilmente Forza Italia e sarebbe sparita la storia di un movimento politico”.
“Non ci ponemmo il problema di chi dovesse essere il capo – prosegue il presidente del Senato -, perché indicammo in Giorgia Meloni il leder del presente e del futuro, e all’epoca non era così scontato che avvenisse. Quanto tempo ci sarebbe voluto? Noi il tempo lo avevamo. Tanto lo sapevamo, non quando, ma che prima o poi le nostre idee avrebbero avuto il gradimento degli italiani. Ce l’hanno e speriamo di mantenerlo”.
Parlando dell’incontro tra il premier e Carlo Calenda, leader di Azione: “Devo dire che Calenda è stato molto bravo a fare quello che gli ha suggerito di fare Fratelli d’Italia, perché noi, quando Draghi era al Governo, abbiamo fatto quello che ha cercato di fare Calenda, non so con quali risultati”.
“Meloni – racconta La Russa – era andata da Draghi a portare le proposte e Draghi l’aveva ascoltata. Ora Giorgia era dall’altro lato del tavolo”.
Alla domanda se è un avvicinamento di Calenda al Governo, La Russa replica: “No, è un modo che noi abbiamo avviato per primi, quello di considerare l’opposizione non solo distruttiva, ma anche costruttiva; un modo che ci auguriamo Calenda voglia seguire. Io come Presidente del Senato me lo auguro doppiamente, perché faciliterebbe anche i compiti di chi dirige i lavori d’aula”. Insomma, La Russa apprezza “un’opposizione che vuole confrontarsi con chi è stato messo dai cittadini a dirigere il Paese”.