Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, intervistata dal Messaggero spiega: “Abbiamo voluto favorire la nascita di questo esecutivo perché tutte le alternative erano peggiori: o un governo tecnico che avrebbe preso zero voti in aula indebolendo le istituzioni italiane e la tenuta della Nazione, oppure votare il 29 luglio con il rischio di una enorme astensione che avrebbe reso più fragile la democrazia italiana”.
“Di fronte a due scenari surreali e a un’aggressione con pochi precedenti da parte della speculazione finanziaria, io da brava patriota, quando tutti avevano gettato la spugna, ho dichiarato che era meglio un governo politico e che lo avremmo aiutato a nascere. Era un modo per dare un elemento di novità al presidente della Repubblica per riavviare il dialogo. Ha funzionato, quel dialogo è ripreso e oggi se l’Italia ha un governo sostenuto dal Parlamento è grazie al senso di responsabilità di Fdi”.
“Ciò non toglie che io al governo non ci entro proprio perché sono coerente con quello che ho sempre detto. Le beghe di partito a un certo punto si devono fermare, possiamo litigare fino a quando non abbiamo un nemico esterno, quando veniamo aggrediti da fuori si fa muro”.
Durerà il governo Conte? “Lo spero. Nel senso che per il bene dell’Italia mi auguro che agisca al meglio. Le nostre proposte sono a disposizione, ci saranno i nostri emendamenti, quando arriveranno provvedimenti che condividiamo li sosterremo, quando arriveranno provvedimenti che non condividiamo, cercheremo di migliorarli e non li sosterremo”.