Giorgia Meloni, nell’intervista a ‘Quarta Repubblica’, su Rete4, andata in onda lunedì 5 giugno, ha spiegato che sta girando il mondo “per difendere l’interesse nazionale italiano”. “E’ ingenuo credere che in un mondo globalizzato, in un sistema multilaterale, noi non siamo collegati a quello che accade nel resto del mondo”, ha detto il capo del governo. “Oggi c’è un’Italia che torna protagonista sullo scenario internazionale. Questa è la cosa più preziosa che si possa fare”.
Meloni continua a puntare sulle riforme: “Godo di una maggioranza solida, un orizzonte di anni. Quando si ha questa fortuna si possono fare scelte che magari nell’immediato comprimono il consenso ma che, se ne sei convinto, sai che nella lunga distanza verranno lette per quello che erano”.
“In un sistema multilaterale e globalizzato” occorre “lavorare innanzitutto sul piano internazionale, perche’ nessuno puo’ pensare di fermare il vento da solo con le mani” e dove quindi “le relazioni sono importanti, e la collaborazione richiede credibilita’, affidabilita’ e serieta’. Se faccio un accordo, dico una cosa e la faccio. Io – rivendica – non sono l’Italia ‘spaghetti e mandolino‘ che dice di si’ e sorride nelle foto, e poi si fa fregare tutto o prova a fregarti”. “Io – ribadisce – voglio un’Italia che cammina a testa alta nella storia e credo che con questa capacita’ di stringere rapporti si portano i risultati”.
Per quanto riguarda il tema immigrazione: “Domani vado in Tunisia per la questione migratoria, è una nazione che in questo momento è in difficoltà, sul piano migratorio ci siamo trovati di fronte a una congiuntura che oggettivamente è la peggiore mai verificatasi”. Lo è “per la situazione complessiva che vive l’Africa, che è anche uno dei terreni sui quali io sto lavorando in assoluto di più e c’è grande richiesta d’Italia, grande attenzione verso l’Italia”.
“La Tunisia e’ in una situazione molto delicata, rischia un default finanziario e se venisse giu’ il governo tunisino – avverte il capo del governo – potremmo vivere uno scenario preoccupante”.
Duecentoventisette giorni di governo più duri di 10 anni di opposizione? “Sul piano dello stress e dell’impegno sì, anche se io sono sempre stata molto consapevole di cose fosse governare, non l’ho mai visto come un grande traguardo personale, ma sempre come un bicchiere mezzo vuoto”.
Italia-Francia: Meloni, con Macron parliamo, rapporti solidi
“Bisogna distinguere la politica interna dalla politica estera. Una cosa sono i rapporti tra governi, e ovviamente Italia e Francia hanno rapporti che sono per forza di cose solidi, tra nazioni vicine. Poi io capisco la politica e capisco il fatto che la presentabilità del governo Meloni, anche se siamo diversi da Le Pen, può creare problemi rispetto al racconto che si fa. ‘Non è che se questa Meloni va così bene allora c’è il rischio che anche dalle parti nostre si possa pensare che…’. E allora gli attacchi che si vedono sono tutti attacchi politici, di politica interna”.
“Certo che ci parliamo con Macron – aggiunge -. Questo modo che certi osservatori hanno di leggere la politica internazionale come fosse una roba da adolescenti, con le persone che non si parlano, non si salutano… Certo che la dichiarazione del ministro dell’Interno francese è stata seccante, ed è stato un errore significativo, ma bisogna avere la lucidità di distinguere il rapporto tra governi da quelli tra i partiti politici, perché se si piega il proprio interesse nazionale a quello politico si fa un errore. Io non lo faccio. E’ un gioco a somma negativa secondo me”.