Forza Italia avrebbe proposto la senatrice Licia Ronzulli al Ministero della Salute. Lo stesso Silvio Berlusconi starebbe caldeggiando tanto la senatrice milanese di origini pugliesi. L’elettorato di centrodestra storce il naso di fronte ad una simile notizia ed anche la stessa leader di Fratelli d’Italia e probabile premier Giorgia Meloni avrebbe posto un veto nei confronti della senatrice Ronzulli per quel dicastero.
Devono essere ricordate alcune cose inerenti all’esponente di Forza Italia. La senatrice Ronzulli è stata colei che in più occasioni ha attaccato i non vaccinati (spesso in maniera pesante) e che ha sostenuto le politiche del Governo in tema di Green Pass. Anzi, ella si è più volte lasciata andare ad espressioni sconvenienti, parlando (per esempio) di “pandemia dei non vaccinati” ed arrivando a dire che i non vaccinati avrebbero dovuto essere esclusi dalla vita civile e che si sarebbe schifata dei loro voti.
Giorgia Meloni si è proposta di dare un segno di discontinuità rispetto alle politiche dell’attuale Governo in tema di Covid e Green Pass. Nominare ministra della Salute una persona come la senatrice Ronzulli sarebbe una contraddizione rispetto a quanto detto in campagna elettorale. Ronzulli sarebbe la continuatrice della linea dell’attuale Governo.
Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, se la sarebbe presa. Egli ha più volte detto che senza Forza Italia il Governo di centrodestra non si fa. Però, lo stesso discorso può essere fatto anche dalla Lega e da Fratelli d’Italia.
Berlusconi deve capire che gli elettori hanno deciso di premiare il centrodestra e Fratelli d’Italia perché vogliono un cambiamento. Giorgia Meloni, che è leader del centrodestra perché il suo partito ha il maggior numero di voti, ha detto determinate cose. Ora, in democrazia gli elettori contano e l’uomo di Arcore dovrebbe farsene una ragione.
Nominare ministra della Salute la senatrice Ronzulli non sarebbe solo inopportuno, ma anche deleterio. La senatrice è un personaggio divisivo e quindi non è compatibile con l’ottica di Giorgia Meloni.